Primatista nazionale dei 100 metri piani con il tempo di 9″99, nonché primo italiano di sempre capace di scendere sotto i 10″ sulla distanza, Filippo Tortu ha le idee chiare sul suo futuro. Intervistato dal Comitato Regionale Atletica delle Marche, il talento milanese ha parlato del programma del suo 2019: «Ho in programma di tornare a Berlino venerdì 1° febbraio. Ho già corso lì, nel mio unico meeting indoor della passata stagione. La forma è buona, negli allenamenti vedo che riesco a migliorare, sotto ogni aspetto, e sono più che contento. In particolare sto curando molto la tenuta alla ritmica di corsa, sotto la guida tecnica di papà Salvino. La stagione outdoor sembra lontana, però in realtà è sempre più vicina. Farò le World Relays di Yokohama con la staffetta 4×100 azzurra, poi i 100 a Savona e il rientro sui 200 al Golden Gala di Roma. Poi c’è l’ipotesi di un periodo all’estero, in primavera. Ci sono varie possibilità, ma sarà tutto più chiaro dopo le prossime gare». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LA GUIDA DI PAPA’ SALVINO
Filippo Tortu a soli 20 anni si è già laureato l’essere umano italiano più veloce della storia e questo 2019 sarà, secondo i piani stilati col papà-allenatore Salvino, quello per aumentare la confidenza non solo con la distanza che lo ha reso celebre, ovvero i 100 metri, ma anche con il mezzo giro di pista, i 200. Intervistato pochi giorni fa da La Gazzetta dello Sport, il papà di Filippo ha raccontato come il suo allievo sia atteso da un anno molto impegnativo:”Per darvi un’idea dell’impegno che deve affrontare uno sprinter a questi livelli, posso rivelarvi che neanche a Capodanno ha potuto fermarsi per più di due giorni. I grandi pianisti dicono: se non mi esercito per un giorno me ne accorgo io, se non mi esercito per due giorni se ne accorgono gli altri. Insomma, Filippo anche per il 2019 avrà la necessità di allenarsi quasi tutti i giorni”.
FILIPPO TORTU, GLI OBIETTIVI DEL 2019
Ma quali saranno allora gli obiettivi di Filippo Tortu in questo 2019? Dal punto di vista tecnico, dopo aver risolto definitivamente i suoi problemi strutturali in curva, lo sprinter azzurro spera di qualificarsi per la finale dei Mondiali di Doha sia nei 100 che nei 200 metri. A livello prettamente cronometrico, invece, Tortu in questo 2019 tenterà di scendere ancora una volta sotto la soglia limite dei 10″ nei 100 metri piani, confermando di valere il tempo che separa gli sprinter di primissima fascia da tutti gli altri. Quel che è certo è che papà Salvino Tortu può ritenersi un papà e un allenatore fortunato:”Quello che mi sorprende sempre è la sua maturità. Ricordate che cosa disse quando gli chiesero della medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo della staffetta azzurra di colore? Spiegò semplicemente: ‘Non mi ero accorto che fossero di colore’. Le sue risposte sono sempre così: lucide e graffianti. Mai una parola fuori posto, neanche con noi genitori nelle frequenti tavolate di famiglia”.