Un nuovo colpo di scena nella vicenda del sequestro Licari, il possidente di Partinico rapito il 13 gennaio 2007 e morto di stenti all’interno di un pozzo, nelle campagne di San Cipirello (Palermo), il 14 febbraio successivo. Come riportato da La Repubblica, la corte d’Appello di Caltanissetta ha sospeso la pena a Vincenzo Bommarito, condannato all’ergastolo, in attesa del giudizio di revisione, chiesto e ottenuto dall’avvocato Cinzia Pecoraro. Il legale di Bommarito ha portato infatti nuove prove per dimostrare che il coimputato del suo assistito, Giuseppe Lo Biondo, che si era autoaccusato, mentì quando parlò di un coinvolgimento dell’amico nel sequestro Licari. I giudici di Caltanissetta, che hanno deciso di sospendere la pena di Bommarito, pur rilevando che la scarcerazione non è una anticipazione del giudizio finale, hanno motivato la loro decisione osservando che il Bommarito ha già scontato 12 anni di carcere e che il processo di revisione comporterà molto tempo.
SEQUESTRO LICARI, LA FIGLIA NON CREDE ALL’INNOCENZA DI BOMMARITO
Chi non sembra essere d’accordo con questa decisione è la figlia di Pietro Michele Licari, Francesca, che intervistata da Il Giornale di Sicilia ha dichiarato:”Sono ancora convinta che Vincenzo Bommarito e Giuseppe Lo Biondo siano colpevoli. Lo Stato è lo Stato e sono sicura che la seconda volta non ci deluderà”. Francesca Licari commenta: “Non conosco -prosegue Francesca Licari- gli elementi nuovi portati dalla difesa. Se Bommarito non c’entra Lo Biondo dica chi è l’altro colpevole, Non ci credo che ha agito da solo, lui non conosceva mio padre, non aveva come identificarlo, non sapeva dove trovarlo. Bomamrito sì”. Come riportato da La Repubblica, Bommarito in attesa che il processo di revisione giunga al termine, avrà esclusivamente l’obbligo di dimora nel comune di Borgetto (Palermo) e dovrà firmare quattro volte alla caserma dei carabinieri del paese.