In onda durante Italia Sì, l’attore Luigi Miseferi ha trattenuto faticosamente le lacrime parlando di Giacomo Battaglia, collega e amico con il quale ha condiviso il palcoscenico per moltissimi anni. Da molto tempo, l’affezionato pubblico del duo, si domandava come mai non facessero più coppia insieme e così, approfittando dello spazio concesso dal buon Marco Liorni, l’attore fortemente commosso ha raccontato cosa è accaduto e per quale motivo non si vedono più recitare fianco a fianco. “Due anni fa abbiamo festeggiato i trent’anni assieme – ha detto Miseferi – in fase creativa e di progettazione abbiamo rischiato di lanciarci tutti gli oggetti contundenti che ci circondavano, ma non abbiamo mai litigato per un centesimo. Pur rimanendo un duo abbiamo intrapreso anche carriere individuali e capitava spesso che ci chiedessero ‘l’altro dov’è?’. Negli ultimi mesi è diventata una domanda frequente e mi fa molto male rispondere”. Battaglia è stato colpito da un malore il passato giugno, poche ore dopo la fine dello spettacolo teatrale “Brancaleone e la sua armata”.
Luigi Miseferi spiega perché non fa più coppia con Giacomo Battaglia
“Purtroppo a gennaio dello scorso anno gli era stata diagnosticata una terribile malattia per la quale è stato operato. Si è sottoposto a cicli di terapia, eppure come un leone ha continuato la tournée con me e Pippo Franco. A giugno, al termine di uno spettacolo dove fu perfetto, a distanza di qualche ora è stato colpito da un ictus. Da quel momento Giacomo dorme un sonno profondo dal quale non è stato possibile svegliarlo”, ha spiegato ancora Luigi Miseferi trattenendo a fatica le lacrime. Il comico di seguito, ha spiegato quanto sul palcoscenico, non ci fossero mai stati allarmi di alcun tipo: “In quell’ultimo spettacolo è stato perfetto. Nonostante fosse in terapia e abbastanza segnato, niente lasciava presagire l’ictus. Il giorno dopo si è addormentato. Un risveglio? Vorrei pensare che ci sia una speranza, ma dorme molto profondamente”. Miseferi ha anche ammesso di aver realizzato una composizione con degli audio dei loro show e le voci anche degli altri colleghi. Un esperimento che però non ha originato i miglioramenti sperati.