Sono passati oltre cinquant’anni dal primo delitto, ma il mistero del mostro di Firenze non è mai stato risolto. Negli ultimi mesi si è parlato molto del possibile legame tra il “mostro” e Zodiac, ma ecco arrivata la svolta: due nuovi indagati, con la nuova pista che porta all’eversione nera. Come sottolinea La Stampa, l’inchiesta potrebbe percorrere questa nuova strada che collega i plurimi duplici omicidi al terrorismo di destra: nella zona della Calvana c’erano infatti i campi paramilitari dell’eversione nera e in questi posti mettevano a segno attentati ferroviari. Setacciando il territorio, le forze dell’ordine trovarono enormi quantitativi di armi e, secondo la nuova teoria, gli autori dei delitti potrebbero aver partecipato a quei campi di addestramento ammazzando le coppie in gruppo.
MOSTRO DI FIRENZE, IL COMMENTO DI ALESSANDRO CECIONI
Chi si è occupato a lungo del caso è Alessandro Cecioni, giornalista di Repubblica, che ai microfoni di Uno Mattina ha sottolineato: «Le novità risalgono al 2017: sono stati indagati formalmente gli ultimi due personaggi. Facendo analisi varie è stata trovata un’ogiva di un proiettile dentro un cuscino nella tenda dell’ultimo omicidio. La novità vera è che a breve forse avremo un punto fermo: o i due indagati vengono prosciolti o viene chiesta la proroga delle indagini. La storia è molto complessa, ogni epoca ha il suo mostro». A proposito dei campi di addestramento paramilitari di destra ha analizzato: «Diciamo che il problema vero di tutta la vicenda è che dal 1985 si ragiona su carte e non su fatti: dopo l’ultimo delitto sono partiti i processi. Non ci sono solo quelli: c’è addirittura uno degli assassini del Circeo che dice che una ragazza era stata presa e violentata in casa di un medico, che entra nella storia del Mostro. La connessione ci può essere: siamo in un periodo dove la strategia della tensione esiste».