La procura di Lecce ha aperto un’indagine a carico di Naike Rivelli, figlia di Ornella Muti, accusa di diffamazione dopo una serie di offese pubblicate sul suo profilo Facebook e rivolte a Simona Merra, pm della procura di Trani. Era lo scorso 18 marzo quando la Rivelli si scagliò contro il pubblico ministero pugliese evidentemente senza badare poi tanto alle sue stesse esternazioni. In quel medesimo periodo, come rammenta il quotidiano Repubblica.it, la magistrata era stata raggiunta da una sanzione da parte del Consiglio superiore della magistratura per non essersi astenuta nell’inchiesta sul disastro ferroviario del 12 luglio a Trani. A sollevare un vero e proprio polverone era stata una foto del 2013 nella quale la Merra era immortalata con l’avvocato Leonardo De Cesare, difensore di uno degli indagati nella strage. Nello scatto in questione, pubblicato dal Giornale, i due venivano ritratti in un “momento di goliardia”, ovvero mentre l’uomo simulava un “bacia piedi” alla magistrata che lasciava trapelare un rapporto estremamente confidenziale tra i due. Immagine che ovviamente scatenò l’indignazione della figlia di una delle vittime.
NAIKE RIVELLI INDAGATA PER DIFFAMAZIONE INSIEME AD ALTRE 3 PERSONE
Dopo il caso della foto che ritraeva il magistrato tranese Simona Merra, le polemiche furono tali da costringere la stessa pm a lasciare la direzione dell’inchiesta il 6 maggio 2016. Tutto sembrava ormai essere stato archiviato, almeno dalla memoria dei più, fino a quando non è giunta la sanzione da parte del Consiglio superiore della magistratura che ha riacceso i riflettori sulla vicenda. A questo punto si andrebbe ad inserire anche Naike Rivelli che attraverso i social ci andò giù pesante con esternazioni riservate alla magistrata Merra. Lo stesso atteggiamento fuori controllo, spiega ancora Repubblica, lo avrebbero avuto anche altri due utenti social che avrebbero condiviso il post della figlia di Ornella Muti usando anche loro commenti piuttosto coloriti. A fare altrettanto, anche un avvocato durante un convegno. In questo caso però, era presente anche l’ufficiale di polizia giudiziaria dell’ufficio della Merra e per lui, così come per Naike Rivelli e per i due utenti social sono ora scattate ufficialmente le indagini.