Laura Russo è stata uccisa quando aveva appena 12 anni da suo padre, Roberto. Già, proprio così, perché in una notte di lucida follia, quell’orco ha preso in mano un coltello da cucina, e si è scagliato contro le due figlie: la più piccola, Laura, viene colpita a morte, mentre la seconda, Marica (di anni 14), viene salvata dai fratelli più grandi. Disperata la corsa in ospedale per Lauretta, che muore però poco dopo a causa delle profonde ferite infertegli dal padre. Quell’orco aveva deciso di compiere quel folle gesto semplicemente perché voleva vendicarsi della moglie. La colpa della consorte? Porre fine al suo rapporto matrimoniale con Roberto Russo, visto che lo stesso la tradiva a ripetizione. Dopo aver sopportato per anni quel gesto meschino senza proferire parola, un giorno decise di ribellarsi e di tornarsene a casa dai genitori per una pausa di riflessione. Un gesto che fece andare su tutte le furie Roberto Russo (ora in carcere, condannato all’ergastolo), che la notte del 22 agosto uccise la figlia e tentò di ammazzare anche la sorella.
LAURA RUSSO, UCCISA DAL PADRE A 12 ANNI
Laura aveva tanti sogni nel cassetto, come è normale per una ragazzina di quell’età, fra cui un desiderio nobile, quello di aiutare tutti i gatti e i cani abbandonati, lei che amava così tanto gli animali e che sognava di vivere in una casa in montagna cavalcando un cavallo nero. La madre, Giovanna Zizzo, lo ha scoperto grazie alle insegnanti della figlia, che le hanno consegnato un tema che Laura aveva scritto poco prima di morire: «L’ha trovato la sua insegnante e me lo ha fatto avere – racconta oggi commossa, ai microfoni del Corriere della Sera, la genitrice di Lauretta – l’ho letto con le lacrime agli occhi, è stato come se la mia lauretta mi stesse parlando». Da quando ha letto quelle poche righe la donna si è impegnata ad esaudire il desiderio della sua piccola, costruire un luogo dove aiutare gli animali in difficoltà, e nel contempo che sia anche un punto di ritrovo per i più giovani. «Caro diario – inizia così il tema – ho un sogno nel cassetto… io credo che i sogni si possano realizzare, certo non tutti ma la maggior parte si avverano…». Chissà se Lauretta sorriderà da lassù…