La posizione di Fausto Brizzi, accusato di violenza sessuale da alcune donne intervistate dalle Iene, è stata archiviata dal gip del tribunale di Roma, ma il programma rilancia. «Ancora una volta chiediamo a Fausto Brizzi di citarci per diffamazione, affinché finalmente possa essere dimostrata in tribunale la veridicità delle quindici testimonianze delle ragazze che lo accusano di averle molestate. Noi aspettiamo fiduciosi». Recentemente sulla vicenda è intervenuto anche il legale del regista, l’avvocato Antonio Marino, a La Stampa: «Il procedimento a carico di Fausto Brizzi ha avuto degli aspetti di paradossalità. Ci siamo trovati al cospetto di ben tre querele di cui due presentate a distanza di 4-5 anni dalle presunte molestie. La procura di Roma e poi il gip hanno escluso che in tutti i casi vi fossero ravvisabili gli estremi del reato di violenza sessuale». Il legale non si è detto sorpreso: «Con tutto il dovuto rispetto per una donna che segnala una violenza sessuale, ho serie perplessità di fronte a casi, come quello di Brizzi, in cui le giovani denuncianti avevano avuto più di un incontro con il regista e avevano continuato a mantenere un dialogo allegro e seduttivo con lui anche dopo la ritenuta violenza sessuale». (agg. di Silvana Palazzo)
“GIUDICI ASCOLTINO 15 RAGAZZE CHE LO ACCUSANO”
Negli ultimi giorni si è a lungo parlato di Fausto Brizzi, il regista romano finito al centro dello scandalo per presunte violenze sessuali. Accuse che ora sono ufficialmente archiviate dal gip di Roma Arturi, come reso noto dal suo legale, l’avvocato Antonio Marino. Lo stesso legale aveva così considerata chiusa la vicenda sollevata dalla trasmissione Le Iene attraverso una serie di servizi durante i quali erano state trasmesse le testimonianze di numerose giovani attrici o aspiranti tali, in merito a presunte molestie subite proprio da Brizzi. Per la trasmissione di Italia 1, infatti, la vicenda non è affatto conclusa sebbene in tanti abbiano in qualche modo chiesto le “scuse” da parte de Le Iene al regista. Scuse che ovviamente non arriveranno, come fatto intendere dalla stessa trasmissione che, tramite il proprio portale, ha voluto ripercorrere l’intera vicenda partendo dalle parole del giudice: «delle attrici di cui abbiamo raccolto la testimonianza, soltanto tre hanno trovato il coraggio di denunciare. E di queste soltanto una è stata valutata dal giudice. La legge italiana, va precisato, è diversa da quella americana: da noi le donne hanno solo sei mesi di tempo per denunciare la violenza sessuale subita. E dell’unica testimonianza considerata dal giudice, nella sentenza di archiviazione viene riportato che per due volte l’attrice rifiuta un massaggio da Fausto Brizzi, che decide successivamente di chiudere la porta a chiave». (a cura di Emanuela Longo)
L’ATTACCO DELLE IENE CONTRO FAUSTO BRIZZI
Le Iene non hanno digerito le tante critiche ricevute dopo l’archiviazione di Brizzi per le molestie sessuali, non da ultimo Matteo Renzi, che rigettavano il metodo e le modalità con cui il programma di Mediaset produrrebbe enormi fanghi mediatici senza avere prove o condanne effettuate dalla giustizia italiana. Il programma ha così deciso di replicare e con toni assai duri: «il giudice Alessandro Arturi archivia il procedimento perché il fatto non sussiste. Un fatto sì che per la legge italiana non può essere punito, ma l’intero procedimento non fa che confermare quello che abbiamo raccontato. E cioè le modalità predatorie di tali azioni. Ed ancora una volta, allora, invitiamo Fausto Brizzi a citarci per diffamazione, per dimostrare in tribunale la veridicità delle quindici testimonianze delle ragazze che lo accusano di averle molestate», scrivono ancora le Iene, ripercorrendo poi tutte le 15 ragazze che avrebbero accusato Brizzi di molestie. In conclusione, il programma di Italia 1 affonda di nuovo il colpo contro il regista italiano: «questa archiviazione che non cancella, lo ribadiamo ancora una volta, la realtà dei fatti, di quelle drammatiche testimonianze, di una prassi “predatoria” che rimane assolutamente riprovevole e da condannare».