Il dna della Salamandra è stato sequenziato e questo sicuramente regalerà delle scoperte interessanti. Questo è quanto emerge dallo studio dell’Università del Kentucky sulla mappatura del dna dell’Ambystoma mexicanum. Una ricerca che già molti avevano provato senza tuttavia riuscirvi. Si tratta di un anfibio originario di Xochimilco vicino a Città del Messico. Questo studio può portare all’apertura di nuovi interessanti scenari per la ricerca biomedica per arrivare alla riparazione dei danni arrivati da infarti, ictus e gravi traumi al midollo. Ne ha parlato Randal Voss che ha spiegato: “È difficile trovare una parte del corpo di questo animale che non si possa rigenerare dalle zampe alla coda fino al midollo spinale, l’occhio e addirittura metà del cervello. ora che abbiamo accesso a queste informazioni genetiche possiamo davvero indagare la funzione dei geni dell’assolotto e capire poi come riescono a rigenerare delle parti del corpo umano. Se tutto andrà verso la direzione giusta un giorno potremmo tradurre le informazioni in terapie per l’uomo con potenziali applicazioni che non indicano proprio limiti“.
Sequenziato Dna Salamandra, scopriamo meglio l’anfibio
Lo studio sul Dna sequenziato della salamandra, scopriamo qualcosa di più su questo particolare anfibio. Questi hanno una lingua estroflesisible che permette di catturare le predi anche molto distanti. Sopra la pelle hanno delle ghiandole che possono emanare una secrezione decisamente nociva e irritante. Come tutti gli anfibi anche questi si nutrono di insetti e altri tipi di invertebrati. Ma dove abitano questi animali? La specie è presente in Europa, nord Africa e Asia dell’est. Il loro habitat è quello umido con un clima fresco tutto l’anno, sono quindi rintracciabili soprattutto nel sottobosco sia in collina che in montagna. La salamandra è stata molto spesso in passato associata a leggende e miti molto particolari. Si tratta dunque di un animale molto simbolico con un’infinità di storie e leggende che si sono alternate nel tempo.