Sulla questione del caso Diciotti e del possibile processo nei confronti del ministro dell’interno, Matteo Salvini, interviene il presidente del consiglio Giuseppe Conte. Al termine della riunione tenuta ieri sera a Palazzo Chigi, il premier ha spiegato ai giornalisti presenti: «Mi assumo la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto». Questa mattina la giunta per l’immunità del senato avvierà l’iter per autorizzare o meno il giudizio su Matteo Salvini, che nel contempo ha ribadito la propria posizione negli studi di La7, ospite da Giovanni Floris a “DiMartedì”: «Non devo essere processato, a meno che non vogliate mandare a processo una persona che agisca nell’interesse degli italiani». Il cambio di rotta di Salvini avrebbe fatto reagire in maniera stizzita il Movimento 5 Stelle, che fino a pochi giorni fa si diceva pronto a votare “sì” nei confronti di una richiesta di procedimento penale verso il leghista, ma che nelle ultime ore starebbe pensando di cambiare rotta. «La nostra posizione è chiara – le parole del leghista Massimiliano Romeo – processare Matteo Salvini per l’esercizio delle sue funzioni di Ministro che ha rispettato il contratto di governo e soprattutto agendo nell’interesse dei cittadini italiani, significa processare tutto il governo e mi sembra anche che le dichiarazioni del Presidente del Consiglio hanno ribadito che quell’azione era stata voluta da tutto il governo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CASO DICIOTTI: IRA DEL M5S
C’è tensione tra Lega e Movimento 5 Stelle, ma questa volta sembra esserci qualcosa di differente rispetto agli alterchi precedenti: la vicenda Salvini-Diciotti ha diviso il Movimento 5 Stelle, con Luigi Di Maio infuriato per la giravolta del ministro dell’Interno sul capitolo processo. «Hai cambiato idea», l’accusa del leader grillino: secondo quanto rivela Il Messaggero, il capo del Viminale ha riunito deputati e senatori per una riunione fiume, “una chiamata alle armi” più che un punto sui successi di governo. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore sul capitolo, con Salvini che ieri ha ribadito ai microfoni di Di Martedì: «Sono accusato di reato di sequestro aggravato per il caso Diciotti? Non finiscono in galera gli spacciatori, ma un ministro che difende gli italiani. Io lo faccio e lo rifaccio, non c’è problema. Io come Berlusconi? No, guardi, è ben diverso. Qualche altro ministro era indagato perché grattava. Io sarei indagato perché difendo il mio Paese. Quindi, c’è una bella differenza». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL GIUDIZIO DI DI BATTISTA
Un Alessandro Di Battista che “persegue” la nuova linea “low profile” contro l’ex nemico Salvini interviene a Porta a Porta e, nonostante qualche stoccatina lanciata all’alleato di Governo, considera profondamente ingiusto il processo eventuale sul caso Diciotti. «Qualora fosse successo a Di Maio, avrebbe rinunciato all’immunità, cosa che disse Salvini, ma ha cambiato versione», afferma nella registrazione che andrà in onda questa sera in seconda serata, ovviamente su Rai1. «Ritengo che Conte debba scrivere una documentazione, un atto formale, al Tribunale dei ministri e alla Giunta per le Autorizzazioni, in sui si dice che quella scelta giusta o meno che fosse, è stato un atto condiviso di governo. Processare Salvini non è giusto», rilancia ancora Di Battista che sottolinea come la vicenda dei migranti sia sempre più «ingigantita, lo stesso Pm di Catania ha già chiesto l’archiviazione perché ritiene che non ci fosse reato». Secondo l’ex parlamentare grillino, è però assolutamente indispensabile «che l’Italia alzi la voce in Ue, anche arrivando a un incidente diplomatico» per risolvere la lunga e complessa vicenda della Sea Watch e di tutte le altre operazioni di soccorso in mare aperto. (agg. di Niccolò Magnani)
DI MAIO CONVOCA I SENATORI DELLA GIUNTA
Il Movimento 5 Stelle si è diviso dopo le parole di Matteo Salvini, con il ministro dell’Interno che ha detto no al processo per il caso Diciotti. Come sottolinea Repubblica, il leader Luigi Di Maio ha convocato i senatori della Giunta, ma c’è grande chiacchiericcio in ambienti grillini sul da farsi. Emilio Carelli ha evidenziato: «Dopo le ultime posizioni di Salvini, condizioni sono cambiate: nel M5s esiste una prassi e si vota sì all’autorizzazione a procedere. Ma quella della Diciotti è stata una decisione che ha investito tutto il governo, credo che Giuseppe Conte e Luigi Di Maio dovrebbero autodenunciarsi». Dello stesso avviso il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano: «E’ evidente che Salvini abbia cambiato idea: noi del Movimento 5 Stelle lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l’autorizzazione a procedere: Conte e Di Maio hanno affermato che sono disposti a farsi processare insieme a lui, credo che debbano essere parte del processo poiché sono scelte collegiali dell’intero esecutivo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FONTI VIMINALE: “RISCHIO TERRORISTI SULLA NAVE”
Mentre la questione politica riguardante l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini tiene banco, c’è un’indiscrezione clamorosa riguardante il caso Diciotti: come riportato dall’Agi, secondo il Viminale per alcune ore si è creduto alto il rischio che a bordo ci fossero terroristi e criminali. Questa è la tesi, mai resa pubblica fino a questo momento, che alcuni funzionari del ministero dell’interno avrebbero esposto ai magistrati. Il rischio di infiltrazioni – dicono le fonti citate dall’Agi – “era stato segnalato più volte, anche in occasione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si era svolto pochi giorni prima in Calabria”. Sempre le stesse fonti dichiarano che quando venne dato il via libera allo sbarco dei minori, in data 22 agosto, alcuni dei migranti restarono a bordo volontariamente per due ore in più, dalle 20:30 alle 22:30, per terminare un rito religioso. Questa circostanza, se confermata, renderebbe meno grave l’accusa di sequestro di persona mossa a Salvini. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI, “OGGI NON PARLO DELLA DICIOTTI”
Matteo Salvini si attende che il processo nei suoi confronti, chiesto dal tribunale dei ministri di Catania, non venga effettuato. Lo ha detto senza troppi giri di parole lo stesso ministro dell’interno, scrivendo una lettera di proprio pugno al Corriere della Sera. Poco fa il titolare del Viminale è uscito nuovamente allo scoperto, e in occasione della conferenza stampa di presentazione della Lega su Quota 100, ha spiegato: «Sulla Diciotti commenterò solo quando avrò letto le notizie che mi riguardano. Oggi si parla solo del lavoro fatto sulle pensioni e sul lavoro». Riccardo Molinaro, capogruppo Lega alla Camera ha invece parlato del cambio di rotta del Movimento 5 Stelle, che nelle ultime ore sembrerebbe essere pronto a votare contro il procedimento nei confronti del leghista: «Dai 5 Stelle – dice – ci aspettiamo che votino contro l’autorizzazione a procedere perché quella sulla nave, come tutte, era una decisione condivisa dall’intero governo». Diverso invece il parere del senatore espulso dai 5 Stelle, Gregorio De Falco, che a Repubblica ha detto la sua in merito al cambio di rotta di Salvini: «Sono rimasto molto meravigliato: il ministro dell’Interno si vanta di essere persona coerente. Mi sembra indecoroso adesso questo cambio di rotta. Sono rimasto deluso». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI, CASO DICIOTTI: IL COMMENTO DELLA MELONI
Matteo Salvini ha chiesto esplicitamente e pubblicamente che il processo nei suoi confronti per la questione della nave Diciotti, non venga fatto. Le sue ragioni e le sue motivazioni sono state esternate in una lettera firmata dallo stesso ministro dell’interno, indirizzata al Corriere della Sera e pubblicata stamane. Fra coloro che hanno voluto commentare tale vicenda, anche il segretario dei Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che si è schierata dalla parte di Salvini: «Fa bene Salvini a chiedere al Senato che sia respinta la richiesta dei magistrati di mandarlo a processo per il caso Diciotti – scrive in un post pubblicato su Facebook – Fratelli d’Italia lo ha sempre detto: il ministro dell’Interno ha fatto solo il suo dovere, per questo – ha continuato la Meloni – voteremo no». A conclusione del suo intervento la leader di FdI punzecchia il Movimento 5 Stelle: «Sarebbe a questo punto scandaloso se il M5S votasse per far processare uno dei vicepremier, sarebbe la definitiva rottura dell’innaturale alleanza di governo grillo leghista». In realtà i grillini sembrano aver sostanzialmente cambiato rotta rispetto alla recente uscita di Di Maio che aveva spiegato che il M5s avrebbe votato sì, come ha fatto chiaramente capire Toninelli quest’oggi (qui sotto le sue parole). (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI, PROCESSO DICIOTTI. TONINELLI “PROCESSATECI TUTTI”
Continua a tenere banco la questione del caso Diciotti e del processo nei confronti del ministro Matteo Salvini chiesto dal tribunale di Catania. Oggi il Corriere della Sera ha pubblicato una lettera scritta dal titolare del Viminale, in cui lo stesso chiede che non si proceda, specificando il perché. Decisamente significative anche le parole del ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Danilo Toninelli, che intervistato dai microfoni di Mattino 5, programma in onda su Canale 5, ha spiegato: «Io sono come ministro dei Trasporti responsabile della navigazione, fino all’attracco. Salvini è responsabile della sicurezza sulla terra ferma. Sulla Diciotti la decisione la abbiamo presa insieme, io, lui, il presidente del Consiglio e tutto il Governo del Parlamento. Se processano Salvini devono processare anche me e tutto il Governo. Se vogliono farlo diventare un processo al Governo ci siamo tutti». Il Movimento 5 Stelle sembra quindi essere pronto a votare contro il processo a Matteo Salvini, essendo la decisione dello stesso ministro una decisione presa collegialmente dall’intero governo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CASO DICIOTTI: SALVINI CHIEDE DI NON FARE IL PROCESSO
Salvini chiede che il processo in merito al presunto sequestro della nave Diciotti non venga fatto. Il ministro dell’interno ha scritto una lettera indirizzata al Corriere della Sera, pubblicata stamane, in cui spiega le ragioni del perché lo stesso titolare del Viminale non dovrebbe essere processato: «Dopo aver riflettuto a lungo su tutta la vicenda – si legge in un passaggio della missiva scritta dal leghista – ritengo che l’autorizzazione a procedere debba essere negata». Salvini replica alla richiesta del tribunale dei ministri di Catania, sottolineando come in questo caso non c’entri la sua persona: «Innanzitutto – spiega – il contrasto all’immigrazione clandestina corrisponde a un preminente interesse pubblico, posto a fondamento di precise disposizioni e riconosciuto dal diritto dell’Unione europea». Secondariamente, il leader del carroccio sottolinea il peso politico della sua decisione a livello europeo: «Il governo italiano, quindi non Matteo Salvini personalmente, ha agito al fine di verificare la possibilità di un’equa ripartizione tra i Paesi dell’Ue degli immigrati a bordo della nave Diciotti. Questo obiettivo emerge con chiarezza dalle conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno del 2018 (precedente ai fatti a me contestati), in cui si legge che “per smantellare definitivamente il modello di attività dei trafficanti e impedire in tal modo la tragica perdita di vite umane, è necessario eliminare ogni incentivo a intraprendere viaggi pericolosi”».
DICIOTTI, SALVINI “PROCESSO NON VA FATTO”
Il vice-presidente del consiglio è convinto che un eventuale processo nei suoi confronti sia ingiusto, visto che lo stesso, come ha spiegato e sottolineato, ha agito nel limite dei suoi poteri, e per il bene del paese: «Non rinnego nulla e non fuggo dalle mie responsabilità di ministro – ha quindi concluso Salvini – sono convinto di aver agito sempre nell’interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato. Rifarei tutto. E non mollo». Toccherà al senato decidere se Salvini dovrà andare a processo o meno e la sensazione circolante è che potrebbero esserci sorprese…