Sono ancora le Filippine a subire un nuovo sanguinoso attentato contro civili a soli 3 giorni dalla strage di cristiani nella Cattedrale di Jolo: questa volta è una moschea ad essere colpita dai terroristi, nel sud del Paese, con ancora vittime e feriti che lasciano le Filippine nell’ennesima giornata di lutto nazionale per una strage folle e ignobile. Due sono i morti poco prima dell’alba nell’attacco lanciato con una granata contro la moschea nell’edificio religioso di Zamboanga, città nell’estremo sudovest dell’isola di Mindanao. Qui la minoranza musulmana – le Filippine sono un Paese a “maggioranza” cattolica – è assai forte e le ipotesi dietro all’attentato che conta per l’appunto due morti e 4 feriti (tutti dipendenti e iscritti alla moschea che dormivano dentro l’edificio al momento dell’attacco) sono tutte aperte. Da una rappresaglia di qualche fanatico religioso in “risposta” all’attentato contro la Chiesa di Jolo fino ad uno scontro tra diversi gruppi di fondamentalismo musulmano, per arrivare all’ennesimo e “sinistro” presentimento della mano di Daesh dietro tutto.
LO SPETTRO DELL’ISIS
Nell’attacco kamikaze sferrato contro la Cattedrale di Jolo lo scorso 27 gennaio, durante la Santa Messa del mattino, sono morte 21 persone e 110 i feriti, di cui molti gravissimi: due giorni fa ha rivendicato il tutto l’Isis, con un raid avvenuto giusto 24 ore fa lanciato dalle forze dell’ordine che ha ucciso un uomo sospettato di essere parente di chi ha fatto parte di quel commando omicida entrato in azione domenica scorsa. Il vero sospettato ed un’altra persona sarebbero invece sfuggiti alle forze dell’ordine intervenute nella città di Patikul, provincia di Sulu. Lo spettro della mano Isis dietro all’attacco in moschea è concreto anche perché non sarebbe la prima volta che colpiscono soggetti religiosi musulmani considerati lo stesso infedeli per tradizioni diverse o semplicemente perché considerati “troppo morbidi” nei rapporti con cristiani e altre religioni. Vi è poi un altro motivo che potrebbe sottendere alla teoria di Daesh ovvero quello di creare sempre più tensioni e insofferenze tra cristiani e musulmani facendo pensare ad una rappresaglia cattolica (avvenuta statisticamente assai poche volte rispetto alle tragedie e stragi perpetrate contro i cristiani in ogni part del mondo) di vendetta dopo la strage in Cattedrale. Al momento elementi per sapere quale sia la vera mano dietro l’attacco in moschea non vi sono e solo le prossime giornate potranno, forse, stabilirlo.