Paura e preoccupazione per Mariah Carey. Come ha specificato il portale web Tracking Terrorism (che ha il compito di tracciare ed esaminare l’attività dei gruppi terroristici in tutto il mondo), ci potrebbe essere la minaccia da parte dell’ISIS per il concerto che la star terrà domani in Arabia Saudita. “I sostenitori dell’ISIS stanno incitando un attacco terroristico per il prossimo concerto del 31 gennaio di Mariah Carey in Arabia Saudita”, si legge. Anche, Jasmine Opperman (che è a capo del Terrorism Research & Analysis Consortium) ha riproposto il comunicato, affermando che la minaccia non andrebbe assolutamente presa con superficialità. “I sostenitori dell’ISIS parlano di un attacco al concerto di Mariah Carey. Nelle passate 48 ore i sostenitori dell’ISIS hanno parlato del prossimo concerto in Arabia Saudita. La minaccia non dovrebbe essere presa alla leggera”. Ed infatti, oltre all’incredibile preoccupazione degli estimatori, la paura non è del tutto immotivata. Alcuni attivisti islamici proprio in questi giorni, hanno chiesto alla cantante di non esibirsi proprio nel rispetto dei sacri valori dell’Islam.
Mariah Carey, l’ISIS minaccia il suo concerto in Arabia Saudita?
C’è grandissima preoccupazione dunque, per il concerto di domani sera che vedrà Mariah Carey salire sul palcoscenico in Arabia Saudita. C’è chi ha chiesto addirittura di annullare l’evento ma, stando alle ultime informazioni, sembrerebbe che la cantante non sia disposta a cancellare lo spettacolo poiché tutte le misure di sicurezza sono state già prese. Molti dei biglietti inoltre, secondo quanto riportano i giornali, sarebbero già stati regalati ad ospiti importanti dal principe ereditario Muhammad bin Salman proprio per attestare l’apertura sociale di un Paese che si sta lentamente modernizzando. Secondo il pensiero di alcuni attivisti, il concerto di Mariah Carey aiuterebbe a confermare le politiche opprimenti (in particolare quelle contro le donne) messe in atto da chi regna. Altre voci insistenti, parlano anche di uno spettacolo che potrebbe alimentare il “decadimento dei costumi”, distogliendo l’attenzione sulle importanti questioni politiche.