Laura Gallo, l’attivista italiana arrestata in Venezuela la sera in cui Juan Guaidó si era autoproclamato presidente ad interim, è stata liberata dall’autorità giudiziaria di Yaracuy a 300 km dalla capitale Caracas. La donna italo-venezuelana, come riportato da La Repubblica, il 23 gennaio scorso era rimasta implicata in una retata del governo Maduro che aveva portato all’arresto di altre 31 persone, tra cui 11 ragazze e ragazzi tra i 12 e i 16 anni. A confermare la sua liberazione è stato l’ambasciatore italiano a Caracas, Silvio Mignano, che ha seguito la vicenda di Laura Gallo fin dal principio, tenendosi sempre in stretto contatto con il figlio Gabriel Gallo, avvocato e noto dirigente del partito d’opposizione Voluntad Popular. Insieme alla nostra connazionale sono state scarcerate altri 19 minorenni, compresi gli undici arrestati nella stessa retata.
LAURA GALLO, ATTIVISTA ITALIANA LIBERATA IN VENEZUELA
Nei giorni successivi all’arresto di Laura Gallo, il tribunale aveva proposto al console onorario Maria Teresa Lo Pilato, incaricata dall’ambasciata italiana di seguire di persona gli sviluppi della vicenda avente protagonista l’attivista, di concedere alla donna la libertà su cauzione. La procura, però, per la donna e per gli altri arrestati, tutti accusati di associazione per delinquere e terrorismo, aveva chiesto condanne fino a vent’anni di carcere e si era opposta all’iniziativa del tribunale, portando il caso davanti al tribunale d’appello. Come riportato da La Repubblica, pochi minuti fa, “in un’udienza particolarmente sbrigativa, il giudice ha disposto la liberazione immediata della donna che, stavolta in assenza di opposizione da parte della procura, è stata scarcerata”. Il figlio di Laura Gallo ha così commentato la decisione del giudice di Yaracuy:”Ancora non conosciamo esattamente il contenuto della decisione. Adesso portiamo mamma a casa. Nei prossimi giorni vedremo i documenti e cercheremo di capire se la decisione è definitiva, come pare, o provvisoria”.