Bancarotta Etruria, è arrivata la sentenza del Gup di Arezzo Giampiero Borraccia per i quattro imputati che avevano richiesto il rito abbreviato: 5 anni in primo grado per l’ex presidente Giuseppe Fornasari e per l’ex direttore generale Luca Bronchi, imputati del reato di bancarotta fraudolenta. Per lo stesso capo d’imputazione due anni di reclusione per l’ex vice presidente Alfredo Bronchi, mentre l’ex consigliere Rossano Soldini è stato condannato a un anno. Rinvio a giudizio per gli altri 26 indagati: come sottolinea Repubblica, spicca anche l’ultimo presidente Lorenzo Rosi. Roberto Rossi, procuratore della Repubblica di Arezzo, ha sottolineato che «le sentenze non si commentano», mentre il legale Piero Melani Graverini ha sottolineato: «E’ solo un primo step. Adesso affronteremo il secondo e ci difenderemo», le parole del difensore di uno degli ex consiglieri rinviati a giudizio.
BANCAROTTA ETRURIA, FEDERCONSUMATORI: “PRIMO ATTO DI GIUSTIZIA”
Su Twitter è arrivato il commento del presidente della Commissione Antimafia Giuseppe Morra: «Bancarotta, fraudolenta o semplice è secondario. Chi ha gestito Banca Etruria l’ha fatto allegramente. Ora è stato condannato. Ma uno Stato serio impedisce i reati, prima ancora di sanzionarli». Queste, invece, le parole di Federconsumatori, che rappresentava 1500 posizioni di altrettanti risparmiatori ammessi come parti civili: «Un primo tratto del percorso di giustizia è stato fatta». Pietro Ferrari e Chiara Rubbiani evidenziano: «Occorrerà aspettare le motivazioni della sentenza per esprimere un giudizio più compiuto anche se, come Federconsumatori non ci appassiona l’entità della pena comminata, pensavamo che a uno degli imputati che aveva avuto il coraggio di denunciare i misfatti che accadevano in banca, venisse riservata miglior sorte. Con questa sentenza il Giudice ha così confermato, come denunciato da Federconsumatori di Arezzo fin dagli inizi di questa triste vicenda che ha travolto moltissimi risparmiatori ed ha creato disastri in pezzi importanti dell’economia aretina, che nel vertice amministrativo e in settori importanti del management della Banca, si annidavano modalità gestionali intrise di insipienza amministrativa, di conflitti di interessi e di comportamenti truffaldini miranti a garantire interessi personali e quelli di amici dei vari amici», riporta Arezzo Notizie.