Strappo politico, un precedente che potrebbe avere risvolti imprevedibili: l’azione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando lancia il guanto di sfida al ministro dell’Interno Matteo Salvini e al suo decreto sicurezza. Come evidenzia Live Sicilia, il Prefetto potrebbe impugnare gli atti e la vicenda potrebbe finire nei tribunali. Nella direttiva si legge infatti che «se le iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani, se la dimora dello straniero si considera abituale raggiunti i tre mesi di ospitalità in un centro di accoglienza, se la dimora abituale è fondamento della residenza e se, infine, è fatto obbligo ad ognuno di chiedere la iscrizione nell’anagrafe del Comune di dimora abituale, ne deriva che tale iscrizione risulterebbe doveroso sia chiederla che ottenerla (ove non esistano altri elementi ostativi a seguito delle verifiche di legge), anche utilizzando documenti differenti da quello del permesso di soggiorno, ma ugualmente idonei ad attestare la regolarità del soggiorno medesimo per le finalità anagrafiche». Attesa nelle prossime ore la presa di posizione del capo del Viminale. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PALERMO, ISCRITTI 4 MIGRANTI ALL’ANAGRAFE
Dl Sicurezza, si profila un nuovo scontro ad alta tensione tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Come riporta Il Fatto Quotidiano, il primo cittadino palermitano ha sfidato il capo del Viminale, violando consapevolmente il decreto sicurezza: sono stati iscritti all’anagrafe di Palermo quattro migranti, una donna libica e tre uomini bengalesi tra i 26 e i 49 anni, con permesso di soggiorno in corso per motivi umanitari e come richiedenti asilo. La polizia municipale effettuerà le verifiche di legge e successivamente sarà formalizzato il rilascio della residenza con l’iscrizione dei migranti sul portale anagrafico attraverso le credenziali d’accesso di Leoluca Orlando, che si assume in questo modo la piena e unica responsabilità dell’atto.
DL SICUREZZA, NUOVO SCONTRO ORLANDO-SALVINI
Orlando vs Salvini, chapter II: il primo cittadino di Palermo, esponente di spicco del Partito Democratico, ha più volte definito il decreto sicurezza come «criminogeno» e ora ha deciso di violarlo, ufficializzando il via libera all’iscrizione dei quattro stranieri. Come riporta Repubblica, il dem ha commentato: «Firmare questi atti è per un sindaco che ha giurato fedeltà alla Costituzione e allo statuto comunale un atto praticamente dovuto, perché questi due “estremi” del nostro diritto, in sintonia l’una con l’altro, ci dicono che la tutela dei diritti collettivi va di pari passo con la tutela dei diritti dei singoli, perché solo così si garantisce e si costruisce la vera sicurezza di tutta la comunità locale». Prosegue il sindaco: «Si tratta di un provvedimento amministrativo che ha basi giuridiche e amministrative solide, anche se so già che qualcuno parlerà di provvedimento politico per distogliere dal suo contenuto più profondo: la tutela dei diritti di tutti e di ciascuno, come garanzia delle libertà per tutti e per ciascuno».