Periodo delicato per l’economia italiana, le parole di Ignazio Visco nel corso del suo intervento a Assiom Forex suonano come un campanello d’allarme. Come riporta fortuneita.com, il presidente di Iccrea Banca Giulio Magagni ha spiegato: «Ancora ci attendono grandi sforzi verso il superamento dei pesi derivanti dal recente passato, dagli Npl fino alla creazione di un nuovo ‘patto fiduciario’ con i clienti, famiglie ed imprese». Prosegue, sul tema banche: «Ulteriori impegni riguardano il far fronte a sistemi normativi e regolamentari poderosi, che debbono però tenere conto della congruità e della ragionevolezza, evitando il rischio di una proliferazione ed una pervasività di norme che soffocano piuttosto che garantire, restringono piuttosto che agevolare lo sviluppo o rischiano, in taluni frangenti, di minare la fiducia. Si tratta di reagire ed agire, ma come sistema, condividendo nuovi patti sociali che partendo dall’oggettività superino le superficiali generalizzazioni». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL MONITO DEL NUMERO 1 DI BANKITALIA
Sono molteplici le questioni affrontate dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in occasione del 25esimo congresso Assiom Forex. D’attualità il tema delle banche, alla luce del fallimento dell’istituto creditizio Carige. Visco afferma che «Gli istituti di credito italiani devono proseguire sulla strada del rafforzamento dei bilanci e del recupero di adeguati livelli di efficienza e redditività, condizione necessaria per affrontare le sfide che caratterizzano il settore finanziario a livello globale». In merito al bail-in, il salvataggio di una banca, Visco spiega: «La possibilità di accedere alla procedura di risoluzione, pur con le concrete difficoltà di attuazione del bail-in, è comunque prevista solo per le banche di maggiori dimensioni, per le quali si rilevi un interesse pubblico tale da giustificare il ricorso alle risorse del Fondo di risoluzione unico. Nel caso di crisi di intermediari di minori dimensioni, un ordinato processo di liquidazione potrà aver luogo solo in corrispondenza di un intervento rapido e generalizzato di un intermediario interessato all’acquisizione di attività e passività. In assenza di un tale intervento, non vi sarebbero alternative alla procedura di liquidazione ordinaria». Visco ha quindi parlato delle prospettive di crescita dell’economica italiana (prospettive negative), nonché dei dubbi sulla manovra di bilancio: le sue dichiarazioni le potete leggere qui sotto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VISCO DALL’ASSIOM FOREX “MOLTA INCERTEZZA SUL FUTURO”
Monito di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia. In occasione del 25esimo congresso Assiom Forez, il numero uno della banca italiana parla così in vista delle prospettive di crescita del Belpaese: «Ci sono fattori di rischio rilevanti – le parole riportate dai principali quotidiani online – sulle prospettive dell’economia italiana, legati alla situazione internazionale e all’incertezza sulla crescita e sull’orientamento della politica di bilancio e sulla ripresa di un percorso credibile di riduzione del peso del debito pubblico sull’economia». Secondo Visco, le prospettive di crescita dell’Italia sono al momento meno favorevoli rispetto ad un anno fa, sia per influenze provenienti dall’estero, ma anche per via delle «debolezze proprie del nostro paese». Per il numero uno di Bankitalia, per migliorare il benessere delle famiglie, è necessario che la politica intervenga per «rafforzare e modernizzare la struttura produttiva, rendendola più dinamica e in grado di creare maggiori opportunità di lavoro».
VISCO “PROSPETTIVE ECONOMICHE DELL’ITALIA PEGGIORATE”
Visco ha parlato anche della manovra di bilancio, e dei dubbi riguardanti il biennio 2020-2021: «Resta da definire il futuro delle clausole di salvaguardia – sottolinea – se fossero disattivate senza prevedere misure compensative, il disavanzo si collocherebbe intorno al 3% sia nel 2020 che nel 2021». Fondamentale inoltre, un mantra che ormai ripetono da anni gli economisti: il riequilibrio dei conti pubblici e la riduzione del rapporto fra il debito e il pil. Come dimenticarsi poi dello spread, che secondo il governatore della banca italiana rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’economia italiana: «Tra i primi fattori di rischio, i principali riguardano l’andamento degli scambi con l’estero, le vulnerabilità dei paesi emergenti e le modalità di uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Sul fronte interno rileva ancora l’andamento dei tassi di interesse sui titoli di Stato». Dopo le previsioni negative di numerosi organi economici, e i dati dell’Istat al ribasso sul Pil, un nuovo monito in vista dell’immediato futuro dell’Italia.