La sorella di Marisa Sartori, Deborah, si è risvegliata dal come dopo essere stata anche lei accoltellata gravemente dall’ex marito della 25enne, Ezzeddine Arjoun. A darne notizia è stato l’Huffingtonpost rammentando che la 23enne era stata sottoposta ad un delicato intervento nella notte tra sabato e domenica al fine di frenare la grave emorragia in corso. Alla mamma l’arduo compiuto di comunicarle la morte della sorella maggiore per mano del cognato. “Devo sopravvivere per i miei genitori”, è stato il commento di Deborah. La ragazza sarà sentita nelle prossime ore dai carabinieri di Bergamo nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Marisa. L’interrogatorio potrebbe avvenire già nella giornata di domani, la stessa durante la quale è in programma anche l’interrogatorio di garanzia a carico del 35enne reo confesso. Secondo quanto emerso dalle indagini, proprio una frase pronunciata dalla 23enne davanti al cognato avrebbe fatto scattare la sua furia omicida sebbene non è escluso che si sia comunque trattato di un gesto ampiamente premeditato. Il tunisino, infatti, si era presentato già armato di coltello, lo stesso poi ritrovato nella giornata di ieri. Ulteriori dettagli potranno giungere proprio dalla testimonianza della sorella minore della vittima che resta al momento ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA MAMMA “LITIGAVANO SEMPRE, LUI LA MINACCIAVA”
Marisa Sartori, 25 anni, aveva già denunciato il suo ex marito, Arjoun Ezzedine, tunisino 35enne, ma a quanto pare questo non sarebbe servito a nulla. La giovane, secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte e rese note nel corso della trasmissione Storie Italiane, aveva ormai paura anche ad allontanarsi da sola e per questo motivo la sorella Deborah, 23enne, era sempre con lei. Marisa temeva di essere nuovamente aggredita dall’ex dal quale aveva manifestato l’intenzione di separarsi. Per questo ha tentato di rivolgersi ad un centro antiviolenza denunciando quello che aveva subito e grazie ad un avvocato si era recata in procura, aveva denunciato, ma forse era ormai troppo tardi. La denuncia era giunta solo cinque giorni fa ma, alla luce dei fatti, qualcuno sarebbe dovuto intervenitre e non lo ha fatto. Perchè la giovane parrucchiera 25enne di Curno, è stata uccisa sabato sera nel garage, colpita con cinque pugnalate, una delle quali dritta al cuore. Al momento dell’aggressione era presente anche la sorella, colpita anche lei più volte all’addome ma fortunatamente sopravvissuta. La madre, Giusy Sartori, non si dà pace e a BergamoTv, ancora sotto choc, ha dichiarato: “Litigavano sempre, l’aveva minacciata più volte e l’avevamo già denunciato, ma non è servito a niente”.
MARISA SARTORI ACCOLTELLATA DALL’EX: RITROVATA L’ARMA DEL DELITTO
Dopo una domenica di ricerche, alla fine gli inquirenti hanno trovato il coltello usato da Ezzeddine Arjoun e che lo stesso aveva usato prima per uccidere l’ex e ferire la cognata per poi gettarlo nel tragitto tra via IV Novembre e la caserma dei carabinieri di Curno dove si è poi costituito. Era stato il 35enne arrestato ad indicare la zona esatta, tra i cespugli, dove poter cercare. Per oggi è previsto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip. In caserma, come riporta Bergamonews, l’uomo aveva detto di essersi recato dall’ex moglie “per avere un chiarimento con Marisa, non voleva rassegnarsi all’idea di separarsi”. La sua versione tuttavia non reggerebbe visto che l’uomo si è presentato armato, colpendo non solo Marisa ma anche la sorella minore. Per la giornata di oggi, intanto, in serata si terrà in Parrocchia un momento di preghiera per ricordare Marisa, come annunciato in una lettera aperta ai cittadini lo stesso sindaco di Curno. “L’Amministrazione dichiarerà il giorno dei funerali di Marisa giorno di lutto cittadino”, ha aggiunto il primo cittadino.