Matteo Salvini non si è presentato presso la giunta per le autorizzazioni del senato, in merito alla questione del caso Diciotti. Il ministro dell’interno ha infatti fatto sapere che fra domani e giovedì farà avere la propria memoria scritta, in merito alla richiesta di autorizzazione da parte del tribunale dei ministri di Catania, di processare lo stesso leader del leghista. Il ministro, fanno sapere fonti della Lega come riferisce l’edizione online de Il Messaggero, parlerà solamente quando lo stesso vice-presidente del consiglio dovrà intervenire di fronte all’assemblea di Palazzo Madama. Ovviamente c’è grande attesa in merito alla decisione di voto del Movimento 5 Stelle, che per propria natura dovrebbe votare “sì”, chiedendo che Salvini venga processato, ma che alla fine potrebbe invece optare per il “no”, per evitare che il castello possa crollare. Sulla vicenda si è espresso Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, che ai microfoni di Radio Cusano Campus ha ammesso: «Da un punto di vista tecnico sono d’accordo che sia un intervento a piedi uniti della magistratura, ma non mi sembra un intervento da rosso, magari da giallo. Dal punto di vista politico il problema è del M5S. Si piegheranno alla volontà di mantenere la poltrona o rivendicheranno l’aspetto duro e puro? Il problema è tutto dei 5 Stelle, avranno gli attributi per negare l’autorizzazione a procedere?». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CASO DICIOTTI, SALVINI: ATTESA NEL GOVERNO
Secondo il collega del Fatto Quotidiano Luca De Carolis, assai vicino alle “vicende di casa M5s”, il Movimento 5 Stelle starebbe preparando un voto online sulla piattaforma Rousseau per il caso Diciotti: in questo modo, spiega ancora il Fatto, Di Maio e Di Battista verranno “scaricati” della decisione di appoggiare l’immunità a Salvini o no e si avrà anche l’effetto di impegnare i dissidenti della base che negli ultimi giorni hanno attaccato i vertici del M5s. Alla Casaleggio Associati sono divisi, ovviamente per motivi politici: Salvini è forte a livello elettorale e se il M5s dovesse votare per il processo Diciotti potrebbe a quel punto far saltare la spina del Governo, di contro però la tradizione M5s è per togliere qualsiasi immunità e “tradirla” così potrebbe aver non pochi effetti nelle prossime Elezioni Europee. Un bel rebus che ieri il Ministro degli Interni, secondo un retroscena del Corriere della Sera, avrebbe “spiegato” al Premier Conte in un lungo sfogo telefonico: «Così non la reggiamo. Io sono per il dialogo e il buon senso sempre e capisco le difficoltà interne di Di Maio, ma qui mi pare che si stia esagerando». Il Viminale smentisce ma intanto la tensione a Palazzo Chigi resta altissima..
DI MAIO, “NO DECISIONI PRESE SU SALVINI”
Mentre interveniva nella scuola di Pomigliano d’Arco, il vicepremier Luigi Di Maio ha voluto lasciare una piccola “stilettata” al collega Matteo Salvini sempre sul fronte mai “risolto” del processo Diciotti: mentre è in corso il lungo iter al Senato nella Giunta per le Immunità (verso la richiesta a procedere avanzata dal Tribunale dei Ministri di Catania, ndr), il Ministro del Lavoro commenta «Non abbiamo preso una decisione. Il mio riferimento sono i senatori della Giunta per le autorizzazioni”». Secondo Di Maio si deciderà tutto in Giunta, «sulle carte, sulle autorizzazioni e sulle assunzioni di responsabilità mie, del ministro Toninelli e del premier Conte. Ci assumeremo in maniera collegiale le responsabilità di quelle decisioni prese in quei giorni per premere sulla Ue per la ridistribuzione dei migranti in tutti i paesi europei». In conclusione Di Maio torna a difendere il suo rivale-alleato, confermando come il Premier, Toninelli e lui stesso presenteranno una memoria in Giunta per «spiegare che quelle decisioni sono state prese insieme e non sono state solo del ministro dell’Interno».
GINO STRADA ATTACCA IL GOVERNO “TUTTI A PROCESSO”
Secondo il leader M5s e vicepremier, il suo Movimento è sempre stato contro l’immunità «però questa non è una immunità secondo quello che abbiamo applicato in questi anni ad altri parlamentari della Repubblica ed è per questo che la decisione arriverà dopo che all’interno della Giunta per le autorizzazioni si sarà fatta l’audizione e le discussioni». Chi invece decide di schierarsi del tutto contro Salvini e non solo, è ancora una volta il fondatore di Emergency Gino Strada: dopo aver detto nei giorni scorsi, in merito al caso Sea Watch 3, che al Governo sono tutti «fascisti e cogl..ni» ora il medico attacca anche sul caso Diciotti. «Chiunque sia accusato di avere commesso un reato, perché un reato sicuramente è stato commesso, deve essere processato. Il gioco di sottrarsi al giudizio della magistratura è profondamente antidemocratico», spiega all’Adnkronos Gino Strada, sottolineando come «Se è stata una scelta politica se ne assumano, insieme con Salvini, la responsabilità, si facciano processare tutti. Non è che quando si dice ‘è una scelta politica’ diventa lecito tutto. Anche le deportazioni sono state una scelta politica, tanto che furono fatte delle leggi».