Alle ore 22 di questa sera sarebbe dovuto cominciare uno sciopero totale dei benzinai di tutta Italia fino alle ore 22 della giornata di domani, 6 febbraio 2019: ma con l’annuncio fatto poco fa dai Sottosegretari al Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze), Massimo Bitonci e Alessio Villarosa, lo stesso sciopero viene di fatto “congelato”. «Scongiurato lo sciopero nazionale dei gestori di carburanti previsto domani. Intesa trovata al tavolo convocato al Mef con le sigle sindacali dei gestori carburanti – Faib, Fegica, Figisc/Anisa e Unione Petrolifera – per affrontare la questione del credito d’imposta sui costi delle carte di pagamento», è l’annuncio fatto a mezzo stampa da due vice del Ministro Giovanni Tria. L’incontro convocato d’urgenza per provare ad evitare lo sciopero “selvaggio” (che avrebbe risparmiato solo i self service) ha visto un esito positivo, con un bel sospiro di sollievo per tutti gli automobilisti che per la giornata di domani già immaginavo non pochi disagi alle pompe di benzina.
CONGELATO LO SCIOPERO DEI BENZINAI
«Lo sciopero era motivato da una serie di decisioni riconducibili al Mef che hanno modificato sensibilmente gli impegni precedentemente assunti dal Governo volti a riconoscere il maggior aggravio, riconosciuto come ingiusto e non voluto, subito dai Gestori, in ragione dei costi collegati all’utilizzo delle carte di pagamento elettroniche per le transazioni sui carburanti, sul cui prezzo al pubblico pesa l’imposizione fiscale, come è noto, per una parte preponderante (oltre il 65%)» riporta la nota unitaria di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio. Non solo, secondo i sindacati il congelamento (per ora) dello sciopero benzinai si tratta di una sostanziale apertura di credito nei confronti del Governo Lega-M5s: «che la categoria offre a Bitonci ma che naturalmente attende di essere corrisposta dalla definizione tangibile e formale delle soluzioni adatte a dare risposta a tutte le criticità già da tempo denunciate, già nell’incontro del 5 febbraio. Ove ciò non avvenisse, tutte le iniziative proclamate e al momento congelate non potrebbero che essere attuate».