Il giovane Manuel Bortuzzo sa che non potrà più camminare. A parlargli della paralisi – questa la sentenza dei medici dopo gli spari a Roma nella notte di domenica scorsa – è stato il padre Franco, come raccontato dallo stesso in una intervista al Corriere della Sera: “Ha saputo della paralisi ma non ha pianto”, le sue parole. L’uomo ha poi aggiunto: “Gli ho promesso che tornerà a vivere come una persona normale”. Manuel, dunque, anche di fronte a questa drammatica verità ha dimostrato di essere molto forte. “Noi non smettiamo mai di sperare e nemmeno lui. Lo porteremo in un centro specializzato e tornerà alla sua vita: ora sono felice che sia qui”, ha aggiunto papà Franco. Il ragazzo è attualmente ricoverato al San Camillo di Roma e secondo quanto spiegato dal padre, era stato lo stesso ragazzo a capire che c’era qualcosa che non andava: “Mi sento mancare la parte sotto”, avrebbe detto. “Si è svegliato e mi ha detto: non sento più niente. Vorrebbe tornare a casa, è consapevole della sua situazione e verrà presto trasferito in una clinica riabilitativa”, ha quindi ribadito l’uomo al Messaggero. Questa mattina, intanto, i medici hanno tolto i tubi e dato un po’ d’acqua. Ora Manuel vorrebbe solo fare presto ritorno a casa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TROVATE IMPRONTE SULLA PISTOLA
Il ritrovamento della pistola usata per l’agguato all’Axa, a Roma, nel corso del quale la promessa del nuoto Manuel Bortuzzo è rimasto gravemente ferito, ha rappresentato una svolta importante nelle indagini. Ulteriore svolta è ora rappresentata da una notizia giunta in questi minuti e che parla del ritrovamento di tracce importanti sull’arma, attualmente sotto la lente di ingrandimento della Scientifica. Come spiega Il Gazzettino nell’edizione online, sarebbero state rinvenute impronte digitali sulla pistola calibro 38 rinvenuta su un prato, abbandonata dall’aggressore durante la fuga. Secondo al Scientifica, chi ha sparato non indossava guanti lasciando così le sue tracce che potrebbero ora contribuire a identificare il responsabile. Prosegue quindi il lavoro incessante degli esperti al fine di identificare con certezza chi ha premuto il grilletto ma le indagini attualmente in corso mirano anche all’identificazione di uno scooter dal quale sarebbero partiti gli spari in piena notte, uno dei quali ha sfortunatamente colpito Bortuzzo quasi certamente vittima di uno scambio di persona e che, secondo i medici, non potrà più camminare per via della grave lesione midollare. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
I GENITORI DELLA FIDANZATA “ABBIAMO PAURA”
Una nottata che Martina, la fidanzata di Manuel Bortuzzo, non si scorderà mai quella di domenica. I due erano assieme a degli amici mentre stavano camminando nel quartiere Axa a Roma, quando sono stati raggiunti da uno scooter con a bordo due ragazzi, che hanno fatto fuoco contro il nuotatore. «Potevano colpire e ferire anche lei, forse ucciderla – raccontano i genitori della 16enne, intervistati dai microfoni de Il Messaggero – quello che accaduto è una tragedia immane che ci deve anche far preoccupare per il livello di sicurezza garantito in città». I genitori di Martina hanno presenziato presso il reparto di terapia intensiva all’ospedale San Camillo, dove si trova al momento il povero Manuel: «Ci sembra giusto esser qui per vicinanza al ragazzo e alla sua famiglia perché quello che è successo sabato notte non si può accettare». Quindi mamma e papà di Martina raccontano quello che la figlia gli ha spiegato e che ha più volte esternato alle forze dell’ordine: «Erano davanti a questo distributore di sigarette, pioveva molto forte, ha sentito gli spari e ha visto poi Manuel cadere a terra che le diceva: mi hanno sparato. Entrambi erano di schiena. Ha visto Manuel che si toccava e che cadeva, è rimasta sotto choc. Ora ha paura e anche noi l’abbiamo». La sensazione circolante è che le indagini siano vicine ad un punto di svolta, visto che oggi è stata trovata l’arma usata nell’agguato e si starebbe battendo la pista delle gang di periferia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANUEL BORTUZZO: TROVATA PISTOLA DELL’AGGUATO
Stanno proseguendo le indagini in merito all’aggressione avvenuto domenica notte ai danni di Manuel Bortuzzo, il 19enne talento del nuoto, che si trova in ospedale colpito da una lesione gravissima. Come vi abbiamo raccontato ieri, il proiettile che l’ha colpito ha raggiunto la spina dorsale provocandogli una lesione midollare completa, con conseguente perdita dell’uso degli arti inferiori. Le forze dell’ordine hanno acquisito i filmati delle telecamere presente nella zona incriminata, il quartiere Axa di Roma, e stando a quanto sottolineato dai colleghi di Chi l’ha visto?, in un filmato si vedrebbero due ragazzi su uno scooter fare fuoco contro il povero Manuel. Uno dei due indossa un casco mentre l’altro è a viso scoperto e con un taglio di capelli “a scalino”. In un altro video si vedono i due rientrare nelle proprie abitazioni presso il quartiere popolare di Acilia denominato “Villaggio Giuliano” o “San Giorgio”. Le forze dell’ordine si starebbero concentrando su una gang locale che più volte avrebbe già dato fastidio in un pub irlandese situato nei pressi della zona della sparatoria e dove è scoppiata una rissa domenica notte. L’ipotesi più caldeggiata resta quella dello scambio di persona, visto che sembrerebbe difficile che si sia trattato di un omicidio per qualcosa accaduto in passato. Si sta anche interrogando la ragazza di Manuel, la 16enne Martina, per un eventuale aggressione a sfondo passionale, ma anche tale ipotesi non sembra per il momento concreta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANUEL BORTUZZO: IL COMMENTO DI ZAIA
Emergono nuovi dettagli dopo il ritrovamento della pistola in un prato dell’Acilia, la stessa arma da dove è partito i proiettile che ha ferito fatalmente il giovane Manuel, spezzandogli carriera e vita: la fidanzata di 16 anni Martina ha paura di eventuali ritorsioni visto che è l’unica testimone oculare del fatto, anche se resta principale l’ipotesi dello scambio di persona che dunque potrebbe tenere al riparo la ragazza nel futuro. Chi ha premuto il grilletto potrebbe aver confuso infatti Manuel con qualcuno che poco prima aveva preso parte alla rissa dall’altro lato della piazza Eschilo: alcuni dipendenti del pub hanno raccontato agli inquirenti che diversi protagonisti della violenta rissa tra sabato e domenica era già stato in quel locale in passato e aveva avuto un’altra lite. Addirittura tra loro potrebbe esserci anche qualche ex pugile, riporta il Messaggero stamane. Il Ministro degli Interni Salvini è tornato sull’argomento anche questa mattina durante un incontro con il Governatore del Veneto (di dove è originario Manuel Bertuzzo, ndr): «Sono vicino a Manuel e alla sua famiglia, stiamo facendo tutto il possibile perché i delinquenti che hanno sparato siano presi e messi in galera». Luca Zaia aggiunge subito dopo «è allucinante l’intera vicenda, indegna di un Paese civile. Non siamo il far west». (agg. di Niccolò Magnani)
TROVATA PISTOLA: ORA LA FIDANZATA È TERRORIZZATA
Possibile svolta in merito alle indagini sull’agguato nei confronti del giovane talento del nuoto, Manuel Bortuzzo. Come riferito poco fa dai colleghi de Il Messaggero, gli inquirenti hanno ritrovato la pistola utilizzata nella sparatoria all’Axa, rinvenuta in un prato di Acilia. L’arma si trova nei laboratori della scientifica per tutte le analisi di rito, e si cercherà di stabilire quanti colpi ha sparato, indicativamente quando, se i proiettili sono compatibili con quelli che hanno ferito in maniera gravissima Manuel, e l’eventuale possessore. Nel contempo prosegue la caccia all’aggressore, e le forze dell’ordine stanno battendo la pista delle gang, ed in particolare di un gruppo di delinquenti delle case popolari di Acilia e l’Axa. In base ai filmati delle telecamere nella zona della sparatoria, si vedrebbero gli aggressori subito dopo gli spari mentre rientrano verso le proprie abitazioni. Da un altro filmato si vede chiaramente la scena dell’agguato: dopo aver preso le sigarette a un distributore automatico, due ragazzi su uno scooterone, entrambi con il casco, si avvicinano a Manuel e gli urlano qualcosa; lui si gira, e subito dopo vieneo raggiunto da un colpo di pistola. Appena colpito il giovane nuotatore cade a terra e si tocca istintivamente le gambe, conscio di non sentirle già più. I killer hanno mirato all’addome, proprio con l’intento di voler uccidere. Pochi minuti prima dell’aggressione la polizia era stata chiamata per sedare una rissa in un pub irlandese situato nei pressi della zona dove Manuel è stato colpito. Qualcuno fuori dal locale ha sentito dire: «vado a prendere la pistola, torno e gli sparo», ma il 19enne in quel locale non ha mai messo piede. Sempre più certa l’ipotesi dello scambio di persona, anche se la fidanzata di Manuel ora ha paura: «È terrorizzata – dicono gli amici – che qualcuno possa farle del male perché era con Manuel quando hanno sparato». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANUEL BORTUZZO NON CAMMINERA’ PIU’
Manuel Bortuzzo non potrà più camminare. Purtroppo la giovane promessa del nuoto, colpito da un proiettile domenica notte nel quartiere di Roma, Axa, è stata ferita in maniera irreversibile alla spina dorsale, e di conseguenza ha perso l’uso degli arti inferiori. Un vero choc per Manuel, lui che è appunto un nuotatore, e che al momento risulta ancora essere in coma indotto per proseguire al meglio il decorso post-operatorio. «Non è ancora cosciente – le parole del padre di Manuel ai microfoni di Pomeriggio 5 – hanno provato a risvegliarlo ieri sera, ha aperto gli occhi e ha riconosciuto la mamma e poi lo hanno addormentato di nuovo». Sembra ormai quasi certo il fatto che Manuel sia stato scambiato per un altro, e quindi colpito con vari spari: «Non è rissoso – aggiunge il papà – fa 19 km di nuoto al giorno, è molto educato, non si è mai invischiato in nulla, mai avuto un problema, è amato e rispettato. Si è trovato nel momento sbagliato con persone sbagliate».
MANUEL BORTUZZO NON CAMMINERÀ PIÙ: LESIONE MIDOLLARE
L’aspetto positivo è che Manuel sia riuscito a superare le gravissime ferite riportate domenica sera, ma nel contempo sarà complicato comunicare la notizia allo stesso 19enne, lui che è appunto un grandissimo sportivo e un ragazzo che da ora in avanti sarà costretto a vivere una vita sicuramente più difficile rispetto ai suoi coetanei. Nel frattempo si prosegue ad indagare, con le forze dell’ordine che al momento non hanno ancora individuato il responsabile o i responsabili della grave aggressione avvenuta domenica notte a Roma. Nessuna pista viene esclusa e si è indagato anche fra gli amici dello stesso Manuel, che avrebbero potuto ferirlo magari per una questione di “ragazze”, ma gli stessi hanno escluso totalmente tale ipotesi, essendo molto legati fra loro e frequentando quasi tutti lo stesso ambiente, appunto quello della moda. «Sono vicino a Manuel e alla sua famiglia – il commento del vice-presidente del consiglio, Matteo Salvini – stiamo facendo tutto il possibile perché i delinquenti che hanno sparato siano presi e messi in galera».