Ritenuto uno dei più grandi maestri del mondo del calcio, Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Rai Radio 2. L’ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana ha raccontato a I Lunatici il suo pensiero calcistico: «Forse ho cambiato il modo di giocare nel mondo, ma non in Italia: in Italia c’è un rifiuto culturale al cambiamento, si gioca meglio di tante altre volte e alcune squadre giocano un calcio ottimistico, ma altre volte si sceglie sempre la via della prudenza. A me piace chi cerca di vincere con merito, regalando emozioni». Una serie di commenti sulle principali squadre di Serie A: «L’Atalanta ha uno stile, è quello che in questo mondo così veloce è una delle poche cose che deve restare. Milan? Non ha ancora uno stile. L’Inter? Idem. La Juventus? E’ grandissima, ma gioca il nostro calcio, lo fa benissimo, sono bravi sia la società che il tecnico. Fa un calcio poco ottimistico».
ARRIGO SACCHI: “META’ DEI MIEI MERITI SONO DI BERLUSCONI”
Prosegue Arrigo Sacchi: «Il Napoli ha uno stile, ce l’aveva con Maurizio Sarri e ce l’ha ancora con Carlo Ancellotti. La Roma? Ha un grande allenatore. Di Francesco è molto bravo, ma Roma è una città bellissima ma difficilissima. E’ più facile vincere 10 campionati alla Juve che uno a Roma. Eusebio Di Francesco è un allenatore che dà alle proprie squadre la giusta impronta. Di Francesco nella piazza giusta potrebbe vincere dieci campionati consecutivi, finché le avversarie sono la Roma e il Napoli. La storia incide molto, dà una superiorità morale. E la Juve ha una grande storia». Una battuta sul rapporto con Silvio Berlusconi, suo presidente ai tempi del Milan: «Ho avuto un grande riconoscimento alcuni mesi fa, sono stato inserito tra i dieci allenatori che hanno contribuito all’evoluzione del calcio. La prima cosa che ho fatto è stata chiamare Berlusconi, perché metà di questi meriti sono suoi».