Chieste le dimissioni per la presidente del consiglio comunale di Viareggio Paola Giulfini, appartenente alla lista civica che sostiene il sindaco Giorgio Del Ghingaro. E’ successo che durante una seduta nel corse della quale si esaminavano le osservazioni al regolamento urbanistico, la Giulfni si sia lasciata sfuggire una bestemmia al microfono. Ancora peggio per lei che la seduta era in diretta streaming e quindi ascoltabile da chiunque. E’ insorto il consigliere eletto nelle file di Forza Italia Alessandro Santini che ha chiesto le sue immediate dimissioni mentre il Movimento 5 stelle ha reso pubblico sulla sua pagina il filmato dell’episodio incriminato. La seduta è stata sospesa e rinviata a data da destinarsi per la necessità «di contenere il clima di polemica in merito all’organizzazione dei lavori del consiglio comunale».
IL DIALETTO TOSCANO E LA BESTEMMIA DI PAOLA GIULFINI
Evidentemente era in corso uno scontro infuocato fra le parti e la presidente deve aver perso le staffe. Va detto infatti che in aula il clima era infuocato: il consigliere del gruppo misto Giuseppe De Stefano al grido di “trasparenza” aveva gettato il microfono per terra e poi si era steso a pancia sopra i banchi della giunta. Erano stati chiamati i carabinieri. Va poi tenuto conto che è nella tradizione toscana infilare bestemmie ogni due per tre, una sorta di cadenza che non fa più riferimento all’oggetto in questione, ma è un vero modo di esprimersi comune, come peraltro accade in Veneto. Il che non significa che sia un linguaggio tollerabile, specie in tale contesto. La bestemmia non è più un reato, ricade nell’illecito amministrativo poiché depenalizzata, al massimo una sanzione.