Mahmood è gay? Il giovane artista è vincitore della 69esima edizione del Festival di Sanremo 2019, con il brano “Soldi”. Dopo averlo visto trionfare con tanto di precisazione per Matteo Salvini (essere italiano al 100%), l’argomento che tiene banco è un altro: sarà omosessuale oppure no? Ed infatti, nel 2016 il cantante ha rilasciato una intervista per il portale Gay.it, raccontando il suo precedente brano sanremese tra i giovani di quella edizione. Tra le domande, anche una riguardante la comunità LGBT in Egitto, e il difficile problema dell’accettazione. Per molti, la risposta potrebbe essere considerata una sorta di coming out. “Apprezzo molto gli artisti che hanno avuto il coraggio di dichiararsi in pubblico, ma non giudico minimamente chi ancora non ha avuto la forza – diceva al portale -. Penso ognuno debba dichiararsi quando meglio crede. Quando pensa che sia il momento più opportuno. Come tutti. I gay in Egitto? A dire il vero qualsiasi disparità la vivo in maniera negativa e, in questo caso, ancor di più. Sono molto legato a quelle terre, pur non essendoci andato moltissime volte. Mi sento così impotente. Posso solo sperare che la situazione migliori, sia in Egitto che in tutti quei Paesi in cui vi è una disparità”.
Mahmood è gay? La verità sul coming out
Mahmood in questi giorni, ha dovuto precisare il suo punto di vista raggiunto da Vanity Fair. “Ho fatto coming out? No, ho rilasciato un’intervista a un sito gay oriented. Tutto qui. Dichiarare ‘sono gay’ non porta da nessuna parte, se non a far parlare di sé. Se continuiamo con questi distinguo, l’omosessualità non sarà mai percepita come una cosa normale, quale è”. Sempre durante la stessa intervista, il giovane vincitore di Sanremo 2019, è stato invitato a riflettere su quanto il coming out di personaggi famosi, possa aiutare i ragazzi omosessuali. Lui però, ha lanciato una bella frecciatina a Marco Carta: “Penso che sia sbagliato, in un certo senso, parlare di queste cose (…) Andare in TV da Barbara d’Urso a raccontarlo mi sembra imbarazzante. Così si torna indietro di 50 anni”. Pur non facendo esplicitamente il nome di Carta, il riferimento era abbastanza individuabile.