Emergono le dichiarazioni da parte della delegazione del Venezuela in vista nelle scorse ore in Italia. Julian Isaias Rodriguez Diaz, ambasciatore venezuelano in Italia, durante l’audizione alla commissione esteri al senato, ha specificato: «Noi siamo contenti della dichiarazione espressa ieri dal Parlamento italiano. Il Parlamento non ha preso partito, ha mantenuto una posizione di equilibrio che è la cosa importante in questo momento». Nella giornata di ieri si è votato una mozione in parlamento per prendere posizione nei confronti della crisi del paese latino americano, in cui l’Italia ha mostrato il proprio sostegno a Guaidò, e nel contempo, il proprio dissenso nei confronti di Maduro, chiedendo altresì elezioni libere nell’immediato futuro. Francisco Sucre, presidente della commissione esteri del parlamento venezuelano, ha parlato così all’agenzia Ansa: «Le elezioni dell’anno scorso sono state assolutamente illegali e non sono state riconosciute da nessun paese democratico al mondo, italia compresa. Siamo arrivati a questa crisi per colpa di Maduro, che senza elezioni libere, giuste e trasparenti pretende di restare al potere». Solo con Guaidò il Venezuela potrà tornare ad essere un paese libero: «Stiamo costruendo un cammino – ha aggiunto e concluso Sucre – per tornare alla costituzione a partire dall’assemblea nazionale, unica istituzione legittima oggi in Venezuela con il presidente incaricato Guaidò». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VENEZUELA: MANIFESTAZIONI E TENSIONE
Clima di altissima tensione in Venezuela, Caracas invasa dai manifestanti per chiedere le dimissioni del governo di Nicolas Maduro e per sostenere Juan Guaidò, leader dell’opposizione che si è dichiarato presidente legittimo del Paese a metà gennaio. Un’altra grande partecipazione del popolo venezuelano: secondo Il Post, quelle di ieri sono state tra le più grandi manifestazioni dell’opposizione da quelle di tre settimane fa. Caracas in stallo tra Guaidò, sostenuto dal popolo e decine di Paesi di tutto il mondo, e Maduro, che può contare sul sostegno dell’esercito. Gli Stati Uniti hanno imposto nuove durissime sanzioni a Maduro e hanno inviato aiuti umanitari verso il Paese, così da aiutare un Paese che versa in estrema povertà per la grave crisi economica degli scorsi mesi. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
OK A MOZIONE GOVERNO
Nuovi aggiornamenti da Montecitorio, la Camera ha approvato la mozione di Lega e Movimento 5 Stelle sul Venezuela: Maduro illegittimo, Guaidò non riconosciuto e ritorno al voto imminente. L’Italia si impegna a «sostenere gli sforzi diplomatici anche attraverso la partecipazione a fori multilaterali, al fine di procedere, nei tempi più rapidi, alla convocazione di nuove elezioni presidenziali che siano libere credibili e in conformità con l’ordinamento costituzionale», non riconoscendo esplicitamente Juan Guaidò come nuovo presidente. 266 voti favorevoli e 205 contrari, con l’opposizione sul piede di guerra. Mara Carfagna di Forza Italia ha accostato i gialloverdi a Ponzio Pilato, mentre la dem Lia Quartapelle si è scagliata contro il Carroccio per non aver sostenuto Guaidò: «La Lega ha appena votato contro il riconoscimento di Guaidò come presidente a interim del Venezuela. Tutta la propaganda fatta in questi giorni si dimostra per quella che è: farsi belli con le sofferenze degli altri». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
RUSSIA VS BOZZA ONU
Il Ministro degli Interni ha fatto sapere di aver sentito personalmente al telefono il leader dell’opposizione Guaidó spiegandogli la posizione dell’Italia dopo aver incontrato ieri i suoi emissari al Viminale: «Salvini ha confermato la dura presa di posizione nei confronti di Maduro ed il pieno sostegno al percorso costituzionale per arrivare al più presto ad elezioni libere», fanno sapere fonti della Lega all’Ansa con i rappresentanti sudamericani che hanno invece espresso «riconoscenza a Salvini per la vicinanza e solidarietà dimostrate e l’attenzione per risolvere l’attuale crisi umanitaria che sta colpendo tutti i venezuelani e più di 100 mila italiani che vivono in Venezuela». Resta la distanza assai forte con i grillini che ancora continuano a non voler riconoscere il presidente ad interim, nemmeno dopo l’informativa tenuta in Parlamento dal Ministro degli Esteri Moavero. Intanto sul fronte internazionale la situazione venezuelana non va certo meglio: la Russia ha bocciato sonoramente la risoluzione Onu proposta dagli Usa «il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non la adotterà, perché si tratta di un tentativo da parte di Washington per mascherare le provocazioni e usare le forniture umanitarie come modo per destabilizzare la situazione in Venezuela e un pretesto per un pieno intervento militare» ha fatto sapere il ministro degli Estero russo Serghei Lavrov. (agg. di Niccolò Magnani)
MADURO NON CEDE, “NO ELEZIONI ANTICIPATE”
Maduro (e anche il Movimento 5 Stelle) non cedono: dopo l’attacco sferrato dal Governo italiano che – al netto delle dichiarazioni “accorte” per evitare strappi interni alla maggioranza – non riconosce il Governo in Venezuela, il presidente chavista attacca e ribadisce che Caracas «non ha bisogno di elezioni presidenziali anticipate. Qual’è la logica, l’argomentazione, di ripetere le elezioni?» ha spiegato Maduro alla Bbc. In termini decisamente più “ridotti” è la resistenza dei grillini che davanti all’informativa di Moavero Milanesi, seppur la mozione sia passata alla Camera, tengono a voler specificare (forse per l’elettorato, ndr) come «Non riconosciamo Maduro ma nemmeno un presidente che si autoproclama come Guaidò». Lo ha spiegato poco fa il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, nonostante Conte e Salvini abbiano trovato l’accordo sul riconoscere il presidente ad interim qualora Maduro non indisse elezioni libere nel più breve tempo possibile. (agg. di Niccolò Magnani)
MOZIONE GOVERNO PASSATA
Accordo raggiunto sul Venezuela fra il Movimento 5 Stelle e la Lega. Oggi si votava in parlamento una mozione riguardante appunto la delicata questione del paese latino-americano, dove da giorni il leader dell’opposizione Guaidò, ha preso il potere autoproclamandosi presidente, destituendo il dittatore Maduro. Il Movimento 5 Stelle si era schierato inizialmente neutrale, ma nella giornata odierna ha deciso di fare un passo indietro, affiancando il Carroccio, che invece, ha sempre sostenuto il presidente dell’Assemblea nazionale. Le due forze del governo si sono impegnate «A sostenere gli sforzi diplomatici anche attraverso la partecipazione a fori multilaterali, al fine di procedere, nei tempi più rapidi, alla convocazione di nuove elezioni presidenziali che siano libere credibili e in conformità con l’ordinamento costituzionale». Il dispositivo della mozione depositata alla Camera, come sottolinea SkyTg24.it, è composto da quattro punti, a cominciare dal ruolo del governo italiano per tutelare la sicurezza e gli interessi dei nostri connazionali e delle aziende italiane di stanza in Venezuela. Il secondo, l’emergenza umanitaria, il terzo, condannare ogni forma di violenza, e il quarto, sostenere gli sforzi diplomatici affinché si arrivi ad elezioni in tempi rapidi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VENEZUELA, IL COMMENTO DEL MINISTRO MOAVERO
Il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, dopo un acceso e convulso vertice di Governo a Palazzo Chigi (dove pesa l’assenza “rumorosa” di Luigi Di Maio) ha riferito alla Camera la nuova posizione dell’Italia sul Venezuela frutto del delicato accordo tra Salvini, Conte e i grillini: «M5s e Lega impegnano il governo a sostenere gli sforzi diplomatici anche attraverso la partecipazione a fori multilaterali, al fine di procedere, nei tempi più rapidi, alla convocazione di nuove elezioni presidenziali che siano libere credibili e in conformità con l’ordinamento costituzionale». Come puoi aveva già anticipato il Sottosegretario Gallo, se tali elezioni non dovessero arrivare al più presto «allora l’Italia riconoscerà l’Assemblea Nazionale e il suo presidente (Juan Guaidó, ndr) come legittimi contro il Governo illegittimo di Maduro». Ancora il Ministro degli Esteri in Aula nell’informativa conclusasi poco fa, «Il governo è preoccupato per l’emergenza umanitaria e sta operando per fornire soluzioni non conflittuali. Il governo considera inaccettabile e condanna fermamente ogni tipo di violenza e si esprime a favore di una soluzione pacifica. Il governo ritiene che le scorse elezioni presidenziali non attribuiscono legittimità democratica a chi ne è uscito vincitore, cioè Nicolas Maduro». Insomma, invocando sempre il dialogo e la scelta propria dei cittadini venezuelani, il Governo italiano si smuove dopo i tanti appelli anche di Guaidó e degli altri Paesi Ue: «Le nuove elezioni presidenziali restano per noi la via per una soluzione» ha aggiunto il titolare della Farnesina, «mentre restano valide le elezioni dell’Assemblea nazionale tenute successivamente». (agg. di Niccolò Magnani)
PRONTA LA MOZIONE LEGA-M5S
A partire alle ore 11:00 si terrà in parlamento una mozione di maggioranza in merito alla questione Venezuela. Fino ad oggi il governo gialloverde si è spaccato a metà, con il Movimento 5 Stelle che non ha riconosciuto Guaidò né tanto meno Maduro, e con la Lega che invece si è apertamente schierata dalla parte del leader dell’Assemblea nazionale. Oggi il parlamento sarà quindi chiamato al voto per decidere quale sarà la posizione dell’Italia in merito a tale delicata questione di politica internazionale, ennesimo territorio di scontro fra i due schieramenti. Nelle ultime ore l’ala grillina del governo sembra comunque aver ammorbidito la propria posizione nei confronti di Guaidò, come ha fatto capire anche il sottosegretario Riccardo Merlo: «Non riconoscendo la legittimità di Maduro – le sue parole riportate dall’agenzia Ansa – indirettamente riconosciamo l’Assemblea nazionale come organo che deve portare il Venezuela al più presto a nuove elezioni libere presidenziali. Crediamo però che non sia il momento di fare nomi di presidenti». Manlio Di Stefano, sottosegretario agli esteri, si dice stupito: «Non capisco questa agitazione. Sulla mozione di maggioranza non c’è nessun problema: è già pronta da ieri». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VENEZUELA, GUAIDÒ SCRIVE UNA LETTERA AL GOVERNO
Lettera del presidente del Venezuela, Juan Guaiò, al governo italiano. Il numero uno dell’opposizione venezuelana si dice profondamente sconcertato per la posizione ufficiale del Belpaese, che non si è schierata nei confronti dello stesso, mantenendo invece una neutralità. «Con profondo sconcerto non comprendiamo le ragioni della posizione politica italiana», scrive il presidente autoproclamato ai media italiani «Non capiamo perché il Paese europeo – prosegue la missiva, fatta pervenire ai media dalla delegazione di Guaidò, attualmente in visita a Roma – a noi più vicino non prenda una posizione chiara e netta contro il dittatore Maduro e non chieda, con forza, libere elezioni, sotto l’egida della comunità internazionale, e lo sblocco degli aiuti umanitari». Sono 59 i paesi nel mondo, con l’aggiunta del parlamento europeo, che hanno riconosciuto l’assemblea nazionale del Venezuela e di conseguenza il leader del paese latino-americano Juan Guaidò «Con il preciso e limitato compito – continua la lettera – di portare il Venezuela, al più presto, a libere e democratiche elezioni: l’Italia è uno dei pochi Paesi che non ha ancora riconosciuto questo percorso».
VENEZUELA, GUAIDÒ “SCONCERTO PER POSIZIONE ITALIA
Guaidò ci tiene a sottolineare la forte comunanza fra le due nazioni, una simbiosi che ha radici molto lontane: «I venezuelani sentono gli italiani come fratelli, da sempre – spiega – oltre due milioni di venezuelani portano orgogliosamente cognomi italiani. Una comunità numerosa che guarda all’Italia come un punto di riferimento. Molti di noi sono anche cittadini italiani». Il leader dell’opposizione si dice comunque convinto che il popolo italiano sia dalla sua parte, chiudendo poi la lettera con un appello al governo gialloverde: «Abbiamo bisogno del sostegno italiano, abbiamo bisogno di una comunità internazionale coesa per costringere Maduro a fare un passo indietro. Abbiamo bisogno che l’Italia sia al nostro fianco». La Lega ha espresso chiaramente e a più riprese la propria posizione attraverso il ministro dell’interno, Matteo Salvini, mentre il Movimento 5 Stelle ha fino ad oggi condannato Maduro ma nel contempo anche Guaidò, chiedendo nuove elezioni libere e in tempi brevi.