Prende le distanze dal compagno la mamma della piccola di 22 mesi massacrata di botte a Genzano. Dopo alcune dichiarazioni per certi versi a sorpresa da parte di Sara (“Amo Federico” (l’orco ndr), la stessa madre è tornata sui suoi passi: «non lo perdonerò mai, deve pagare». Forse ha paura di non rivedere più le figlie (ne ha 4, due gemelle di 22 mesi, fra cui quella malmenata, e due di 8 e 5 anni), fatto sta che la donna non ha ancora fatto visita alla piccola, da tre giorni sola in rianimazione. Le condizioni della bambina sono in lento miglioramento, ma la prognosi resta riservata, intanto nella giornata odierna è previsto l’interrogatorio di garanzia di Federico Zeoli, il 24enne che ha massacrato con botte e morsi la piccola Alice, accusato di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Le indagini del commissariato di Genzano e della Mobile stanno cercando di capire se il 24enne abbia picchiato già in precedenza le bambine, visto che sono state trovate vecchie escoriazioni sul corpo della piccola di 22 mesi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GENZANO, BIMBA DI 22 MESI MALMENATA: PARLA LA MAMMA
La madre della bimba di 22 mesi picchiata dal suo compagno, si è difesa oggi in diretta tv a Pomeriggio 5 dalle accuse scritte su giornali e web: “Dicono cose non vere, che io lo amo, lo copro, lo perdono, lo aspetto perché io provo un odio indescrivibile. Non doveva assolutamente toccarle né sfiorarle, non si toccano i bambini”, ha detto. Rispetto alle rivelazioni dei medici, i quali hanno riscontrato sul corpo della piccola lividi inflitti in passato, la giovane madre ha commentato: “Noi eravamo sempre insieme, lui non è mai stato aggressivo con loro e con me, era una persona che ci voleva bene veramente. Non avrei mai lasciato le miei figlie con lui altrimenti”. Eppure i vicini nei giorni precedenti avevano sentito le bambine urlare molto: “Le bimbe piangono non sono silenziose, ma lui non le aveva mai toccate prima, non era aggressivo e non era mai successo nessun accaduto neanche misero. Mi viene da pensare che in questi due mesi possa aver finto. Quando ci siamo conosciuti, parlando io dissi che una persona deve volere bene prima alle mie figlie e poi a me e quindi mi sono chiesta se per stare con me ha finto con le miei figlie trattandole bene pur di farmi innamorare?”, si è domandata. Dopo l’accaduto non ha più rivisto mentre le altre sue bambine le hanno messe in una struttura protetta, “non mi vogliono dire dove sono”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“PROVO SOLO ODIO PER IL MIO COMPAGNO”
Sara, la giovane madre della bimba di 22 mesi massacrata dal suo compagno ora arrestato, ha parlato per la prima volta ai microfoni di una trasmissione scegliendo Pomeriggio 5. “Non sto bene… a pensare che mia figlia sta lì, che lui le ha fatto del male e che i giornali dicono cose che non ho detto. Io provo solo odio per lui”, ha subito esordito la ragazza. Dopo aver raccontato come si sono conosciuti e la decisione di andare a vivere insieme, appena due mesi fa, Sara ha voluto subito smentire che il problema all’occhio sia dipeso dalle violenze del padre delle sue bambine: “A 14 anni ho perso la vista con conati di vomito e mi si è distaccata la retina, adesso porto una protesi da 10 anni, il padre delle bambine non mi ha mai accoltellato, non è una persona violenta nei confronti dei bambini anche se tra me e lui ci sono stati dei litigi”, ha chiarito. Quindi ha raccontato quanto accaduto nei giorni scorsi. La donna era uscita di casa per recarsi dal padre, portando con sé la figlia maggiore di cinque anni e lasciando le due piccole gemelline con il compagno, nella sua casa a Genzano. Verso le 20.00 la drammatica telefonata di lui: “mi chiama e mi dice che devo tornare perchè la bimba ha perso i sensi. Lui era agitato e piangeva, la bimba non respirava bene. Mi ha detto che ha visto la bimba che si muoveva nel lettino e le ha dato un bicchiere d’acqua, le ha rigettato la cena, ha girato gli occhi e ha perso i sensi”.
La madre è stata così accompagnata d’urgenza da un’amica: “sotto casa lui era davanti alla porta con in braccio la bimba senza sensi che non respirava, la bambina era vestita e piena di vomito”. Lui piangeva ma non diceva nulla. “Sul volto avevo notato che era verde per i lividi”. Lui però le ha giurato solo di averle dato dell’acqua. Quindi la corsa in ospedale: “Era verde in faccia di ematomi. Avevo capito che era successo qualcosa ma in quel momento dovevo pensare a lei che non respirava”. In ospedale la mamma ha notato lividi e morsi sul corpo. Quindi è prontamente stata allertata la polizia che si è recata in casa, dove l’uomo si trovava con le altre due figlie di Sara: “Appena ha visto la polizia sotto ha aperto la porta e gli hanno detto le condizioni della bimba e lui ha detto che la bambina piangeva e ‘io l’ho picchiata finché non ha smesso di respirare’ e da lo hanno portato via”, ha dichiarato in lacrime. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PSICOLOGO “DANNI PSICHICI E NON SOLO”
Migliora lentamente la bimba di 22 mesi massacrata di botte a Genzano, in provincia di Roma, dal 24enne compagno della mamma. La piccola respira da sola e si sta piano-piano riprendendo dopo le botte ricevute, ma anche i morsi e le bruciature di sigaretta. E’ stato un raptus di follia, si è giustificato in lacrime davanti agli inquirenti l’aggressore, ma di raptus vi è davvero ben poco, mentre di follia tanta. «Sorprende che ci sia stato un accanimento – le parole dello psicologo Federico Bianchi di Castelbianco, a La Vita in Diretta – è stato un qualcosa di drammatico». Se la bimba dovesse riprendersi potrebbe affrontare problemi di natura psicologica e non solo: «Può avere molti strascichi una cosa del genere – prosegue lo psicologo – vedremo se riuscirà a sostenerli e se non avrà danni neurologici. Un danno enorme che comunque potrà essere affrontato. L’età non conta, anche se piccola ne risentirà». Un caso che ha ricordato da vicino quello del piccolo Giuseppe di Cardito, in provincia di Napoli, ucciso di botte da Tony Badre, compagno della mamma. «Ma è possibile fare così male senza assumere droghe o alcol? – ci si domanda in studio a La Vita in Diretta – poi la mamma dice che ama questo ragazzo, è follia, non è nemmeno il padre di tuo figlio».
BIMBA 22 MESI MASSACRATA DI BOTTE A GENZANO
Federico Zeoli, così si chiama il 24enne che ha scagliato tutta la propria rabbia sulla piccola, è originario di Vinchiaturo, in provincia di Campobasso, e nel paese d’origine pare che siano tutti sconvolti nonostante conoscessero già la situazione dell’aggressore: «La comunità vinchiaturese è sotto choc – le parole del sindaco Luigi Valente ai microfoni di primonumero.it – tutti eravamo a conoscenza dei problemi della famiglia Zeoli, attenzionata dai servizi sociali per diverse problematiche di carattere economico e sociale. Anche i trascorsi di Federico sono noti in paese, i suoi guai con la giustizia, quegli atteggiamenti così poco civili. Ma nessuno, e dico davvero, poteva immaginare che sarebbe arrivato a tanto». Sembra inoltre che Federico e Sara (così si chiama la mamma della piccola Alice), non fossero ben visti dai vicini di casa, visto che spesso e volentieri sentivano urla e pianti provenienti da quella casa degradata di Genzano.