Pro Piacenza in campo solo con sette giocatori, tutti ragazzini, e sconfitta per 20 a 0 contro il Cuneo. «Sarà l’ultima farsa», il commento di Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio. Ha definito quanto accaduto «un insulto allo sport e ai suoi principi fondanti» e definito «surreale» la situazione. La decisione della squadra di scendere comunque in campo per evitare l’esclusione dal campionato provando ad aggirare le regole ha scatenato dure reazioni. «Ci sono norme etiche che vanno rispettate e spero si proceda all’esclusione al più presto», ha dichiarato il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, a 90° Minuti commentando la vicenda. Alle sue parole hanno fatto eco quelle del presidente della Lega Pro: «Oggi hanno violato le norme della lealtà sportiva in modo inverecondo. Domani decide il giudice sportivo e noi siamo obbligati a rispettare le regole che esistono», ha dichiarato Francesco Ghirelli. (agg. di Silvana Palazzo)
CUNEO PRO PIACENZA: 20 A 0
Dopo tre partite consecutive perse a tavolino, la Pro Piacenza è scesa in campo a Cuneo per evitare l’esclusione dal campionato, ma non ha potuto evitare la figuraccia. Infatti si sono presentati in 8 e così hanno rimediato una prevedibile scoppola: hanno perso 20 a 0. Un match davvero surreale al Fratelli Paschiero. A sconcertare però non è tanto il risultato ma il fatto che la squadra ospite era composta da 8 ragazzi (poi hanno finito la partita in 7), tutti classe 2000 e 2002, e senza allenatore. Da mesi la società della Pro Piacenza è a un passo dal fallimento e da tempo i giocatori sono in sciopero per il mancato pagamento degli stipendi. Di fatto la squadra aveva rinunciato a disputare le ultime tre partite. Ma a un passo dalla radiazione la dirigenza, pur di evitare l’esclusione, ha provato in extremis a ingaggiare allenatore e ha messo in atto un reclutamento di giovani con modalità sul filo della correttezza. Infatti la Lega ha deciso di sospendere le partite in calendario dei rossoneri in attesa di chiarimenti. Lo stop, decretato il 23 gennaio è stato poi seguito dalla delibera di avvio dell’iter di esclusione del club del campionato e dall’interessamento pure della Guardia di Finanza sul caso. Ma qualcosa si è inceppato e la situazione è entrata in fase di stallo, fino a venerdì scorso. La Lega ha deciso di riordinare il programma delle partite della Pro Piacenza, ma nel club vi si trovava appena uno steward e un magazziniere. Tutti allora lasciava pensare che questa domenica la squadra di fatto non si sarebbe presenta e l’arbitro, decretata la rinuncia, avrebbe di fatto deciso anche dell’eliminazione del club dal Campionato di Serie C.
PRO PIACENZA IN 7, RISULTATO FINALE FOLLE
Oggi si scrive un vergognoso capitolo della storia del Pro Piacenza. Di fronte a una squadra di professionisti si è presentata una formazione di appena 8 giocatori senza staff o allenatore, mandata completamente allo sbaraglio pur di salvare la presenza del club nel terzo campionato italiano. La soluzione però di certo varrà a ben poco: già domenica prossima si potrebbe riproporre la stessa situazione di forte incertezza nella sfida prevista in calendario contro il Novara. Si attende però ora una forte risposta da parte della Lega Pro, che pure pare avere le mani legate. Prima della partita l’arbitro si era confrontato con un delegato della Lega Pro fischiando l’inizio alle 15:18. A fine primo tempo di una partita “finta”, undici professionisti sotto la guida di un allenatore contro sette-otto ragazzi, avevano già segnato 16 gol. Nella ripresa ne sono arrivati altri quattro. La distinta consegnata all’arbitro dalla Pro Piacenza recitava: 1 Sarr, 49 Di Bella, 39 Valente, 17 Migliozzi, 77 Cirigliano (segnato anche come allenatore) e 15 Del Giudice a cui si è poi aggiunto il numero 11 Picciarelli, massaggiatore della squadra. Al 62′ è entrato il numero 3 Isufi che si era dimenticato la carta d’identità a casa consentendo alla Pro di giocare 8 contro 11 ma solo per pochi minuti visto che Picciarelli è dovuto uscire dal campo nel finale per un problema fisico. Hicham Kanis ha approfittato della situazione a dir poco assurda per scrivere la storia del calcio in Italia: l’attaccante del Cuneo, ma di proprietà del Novara, è diventato il calciatore che ha segnato più gol in una partita. Con i suoi sei gol in 28 minuti è diventato primatista del calcio italiano anche se in una partita del tutto sui generis.