Il rito abbreviato per Paolo Cugno è condizionato a una nuova perizia psichiatrica. Questo è l’esito dell’ultima udienza che vede protagonista il 27enne accusato di aver ucciso la compagna Laura Petrolito e di averla buttata all’interno di un pozzo artesiano a Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa. La perizia verrà effettuata da Filippo Drago, direttore del Dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche dell’Università di Catania. Il difensore di Cugno, l’avvocato Giambattista Rizza, aveva proposto una consulenza collegiale per stabilire se fosse in grado di intendere e di volere al momento dell’omicidio della compagna, visti i suoi problemi di salute mentale culminati in un Tso nel 2014. La richiesta è stata però contestata dal pm Marco Dragonetti e dalle parte civili. Il giudice Carla Frau ha respinto la richiesta di costruzione civile da parte della madre, della sorella e degli zii materni di Laura Petrolito. Sono state accettate quelle del Comune e delle associazioni contro la violenza sulle donne.
OMICIDIO LAURA PETROLITO, IL PADRE: “UCCISA DA UN MOSTRO”
Paolo Cugno verrà dunque sottoposto ad una nuova perizia psichiatrica. Il gip del Tribunale di Siracusa ha dunque accolto la richiesta della difesa dell’operaio, che aveva presentato ricorso per una nuova consulenza dopo quella, per nulla favorevole, di Antonio Petralia, per il quale Paolo Cugno è sostanzialmente sano di mente. Il fondamento della difesa, come riportato dal Giornale di Sicilia, è che l’indagato è affetto da schizofrenia paranoide, come emerso nella perizia di parte eseguita da Michele Lo Magro. L’avvocato della famiglia di Laura Petrolito ha dichiarato a La Vita in Diretta: «Noi non possiamo riportarla in vita, ma possiamo darle giustizia». Ai microfoni del programma è intervenuto anche Andrea Petrolito, padre della vittima: «Questo mostro… ha ammazzato mia figlia per gelosia. Mia figlia voleva lasciarlo e allontanarsi da lui».