Tutta l’America del Nord, per la precisione 24 Stati Usa e due province del Canada, è in preda al terrore per “Zombie”. I morti viventi delle pellicole horror in questo caso non c’entrano: Zombie è infatti il nome assegnato all’epidemia che sta interessando la carne di cervo e alce infetta che rischia di diventare pericolosa se dovesse contaminare l’uomo. A lanciare l’allarme è stato il Centro di ricerca per le malattie infettive dell’Università del Minnesota; il suo direttore, Michael Osterholm, sentito da Usa Today ha ammesso:”Siamo in una situazione ancora sconosciuta. È possibile che avremo casi di persone contaminate, e non saranno casi isolati, ma lo sapremo solo nei prossimi anni”. In questo momento gli esperti non sono in grado di dire se Zombie colpirà anche le persone, ma è ovvio che il consumo di carne contaminata aumenterà le probabilità di un’infezione. Un’osservazione che aggiunta al dato riportato da Il Giornale, secondo cui il consumo di carne di alce e di cervo cresce negli Stati Uniti, ogni anno, del venti per cento, non può non risultare inquietante.
USA, ALLARME “ZOMBIE”
Zombie è un’epidemia subdola, dal momento che i sintomi possono impiegare anche un anno prima di venire alla luce. Tra questi, come riporta Il Giornale, vi sono una rapida perdita di peso, mancanza di coordinazione, lacrimazione e salivazione eccessiva, aggressività. Il dato più preoccupante, però, è dato proprio dall’elevato consumo di carne di cervo e alce negli Stati Uniti: secondo dati forniti da Alliance for Public Wildlife, una ong a tutela della natura del Nord America, nel 2018 sarebbero stati mangiati tra i 7 mila e i 15 mila animali infetti da quella che viene chiamata Cwd, Chronic Wasting Desease. Si tratta di una malattia degenerativa che colpisce il cervello degli animali e che presenta molte somiglianze con il morbo della “mucca pazza” (l’encefalopatia spongiforme bovina che per anni ha seminato il terrore in Europa e tuttora rappresenta uno spauracchio).