Nonostante il tentativo di abortire della madre, riesce a sopravvivere, ma resta sfigurata. Non esisteva evidentemente ancora l’attuale legge dello stato di New York da poco approvata che permette di uccidere, letteralmente, chi sopravvive all’aborto anche a nove mesi di età. Purtroppo Carrie Fisher, una donna americana, subì gravi menomazioni, come la paralisi facciale del lato destro del viso, problemi di vista e gambe asimmetriche. Crescendo, racconta in una intervista rilasciata su video e postata su Youtube, ha imparato a perdonare la madre, perché aveva capito la drammatica situazione in cui si era trovata la donna. Era una donna single, con già due figli e aveva paura di non potercela fare con un terzo figlio, dice.
SOPRAVVIVE ALL’ABORTO MA RESTA FIGURATA
Ma la cosa che l’ha spinta di più a perdonarla fu il fatto che la madre era seriamente pentita e provava un profondo rimorso per quello che aveva fatto. Adesso le due donne hanno un profondo rapporto affettivo. Tutto questo nonostante una adolescenza ovviamente traumatica per lei: “Quando ero bambina, mi odiavo. Il mio volto mi faceva disgusto, volevo solo nascondermi da tutto e da tutti, avevo paura anche quando ero da sola” dice. Soprattutto, aggiunge la madre, desiderava fortemente amare ed essere amata da qualcuno, ma per via del suo aspetto era certa non lo avrebbe mai trovato. Invece Carrie si è sposata. “Non lasciate mai che quello che il mondo pensa vi porti via il vostro desiderio. Tenete duro, credete, abbiate confidenza in voi stessi. Non arrendetevi mai. Ognuno ha uno scopo, ognuno è degno di essere amato” dice Carrie.