Nei giorni in cui Matteo Renzi soffre politicamente e umanamente per la vicenda legata ai genitori posti sotto arresto domiciliare per presunta “bancarotta fraudolenta”, ancora il Pd e ancora il rapporto “con i padri” torna al centro delle polemiche politiche: il gip di Arezzo Fabio Lombardo ha archiviato l’accusa di falso sul caso Banca Etruria per Pierluigi Boschi – papà della senatrice Maria Elena -, stralciando anche la posizione di altri 17 indagati per il crac della Banca toscana che nel pieno dei Governi Pd fu in più occasioni oggetto di forti tensioni interne alla maggioranza prima di Renzi e poi di Gentiloni. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, l’archiviazione per l’accusa di falso in prospetto riferita al padre della ex Ministro per i Rapporti con il Parlamento era già stata richiesta dal pm a settembre: pare che nel corso delle indagini sia emerso un particolare verbale «del cda dell’aprile 2013 nel quale l’incarico di redigere il prospetto di collocamento per la Consob risulta delegato al direttore generale Bronchi».
ECCO LE ACCUSE CHE RESTANO A CARICO
In Procura ad Arezzo vi sarebbero diverse irritazioni per la fuoriuscita delle notizie in anticipo, visto che non solo il papà della Boschi è stato archiviato per quell’accusa ma anche tutti gli altri consiglieri e revisori dell’epoca in Banca Etruria che si affidarono al direttore generale per redigere il prospetto sulla Consob dove sarebbero poi state redatte informazioni ingannevoli per il mercato. Restano però altre accuse a carico dell’ex membro del Cda dal cognome “importante” negli ambienti dem: resta ancora sospesa la situazione sulla liquidazione Bronchi con i pm che ritengono come la bancarotta sia da imputare solo all’ex Dg e al Presidente Rosi (rinviato a giudizio). Papà Boschi dunque attende, come il resto del Cda, una richiesta di archiviazione probabile ma ancora per nulla certa; da ultimo, resta sospesa l’altra ipotesi di bancarotta in merito alle consulenze contestate dalla Banca d’Italia: «E’ un filone mai separato dal fascicolo madre, in cui sono indagati tutti i vip di Etruria, ancora una volta compreso Boschi. Ma anche qui l’archiviazione pare lo scenario più probabile», riportano i colleghi de La Nazione. Alcuni piddini citano il caso attuale di Pierluigi Boschi come “buon viatico” sulla situazione dei genitori Renzi: attaccati da tutti, messi alla gogna e poi “riabilitati” dall’ordine consueto della giustizia. Al momento però occorre restare con i piedi di piombo visto che il corso delle indagini e degli eventuali processi è ancora in corso e tutt’altro che “risolto”.