Un ultimatum lanciato neanche troppo velatamente ai compagni di Governo nel giorno in cui la Ministra Stefani e il Governatore della Lombardia Attilio Fontana rilanciano l’appuntamento con l’autonomia differenziata per le prossime settimane: «Ieri sera ho detto a Conte e all’amico Di Maio che entro il fine settimana ho il dossier pronto, e poi ci confronteremo», ha spiegato Salvini rispondendo da Venezia ad una domanda precisa sull’Autonomia in Veneto, Emilia e Lombardia. «Entro la fine di questa settimana mi aspetto le loro annotazioni finali. Tutti i ministri hanno dato il loro contributo. Sono fiducioso. C’è semmai qualche struttura burocratica che resiste perché cedere anche una piccola parte di competenza per qualcuno è uno sforzo, però sono fiducioso», ha poi ricordato ancora Salvini, rispondendo alle critiche sollevate dal M5s nelle scorse discussioni. Attilio Fontana invece replica a Di Maio che nel vertice di Governo parlava di un provvedimento “spacca-Italia” molto rischioso: «non c’è nessuna intenzione di spaccare l’Italia anche perché facciamo riferimento alla Costituzione. La Costituzione intenderebbe spaccare l’Italia? Mi sembra che sia una cosa assolutamente priva di credibilità». Ancora il Governatore lombardo specifica poi in un evento a Milano riportato da Askanews, «Credo che se si potesse raccontare in maniera seria questa riforma senza nascondersi dietro slogan tutti si renderebbero conto che va nella direzione di un ammodernamento di tutto lo Stato, per la Lombardia come per tutte le altre Regioni che ne beneficeranno. Sarà un vantaggio per intero Paese».
MIN. STEFANI AL M5S: “AUTONOMIA È NEL CONTRATTO”
Il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomia, Erika Stefani, è stata intervistata questa mattina dal Corriere della Sera dopo il vertice in nottata a Palazzo Chigi tra Salvini, Di Maio e Conte che ha posto “nuova” linfa all’imminente e possibile svolta del Governo sull’Autonomia differenziata: «Io so che questo governo si basa su un contratto, e le autonomie sono in quel contratto», spiega la ministra della Lega che ribadisce l’obiettivo di condurre Lombardia, Emilia Romagna e Veneto verso le istanze richieste negli scorsi mesi. «La trattativa tra Stato e Regioni è in corso da luglio scorso. Oggi abbiamo un testo che ha l’ok del Mef sull’impianto finanziario e sottolineo che il nostro lavoro sull’autonomia è sempre stato condiviso sia con il premier che con tutti i ministeri coinvolti», spiega ancora la Stefani che poi chiarisce sul fronte “confronto” con le Camere le possibili conseguenze «l’intesa non pare emendabile, come si evince dalla lettura della Costituzione, ma certamente il confronto è dovuto. La scelta su come avverrà questo confronto ovviamente spetta al Parlamento e ai presidenti di Camera e Senato, e il Parlamento è fondamentale perché può approvare o non approvare con maggioranza assoluta la legge che recepisce l’intesa».
VERTICE DI GOVERNO SU AUTONOMIA E DOSSIER
Un piatto di frappe (o se volete di chiacchiere) e il vertice in tarda serata a Palazzo Chigi con Di Maio, Salvini e Conte è servito: il carnevale del Governo è passato con un summit al cui centro dopo le elezioni sarde vi era la necessità di porre i temi come l’Autonomia, la Tav, i cantieri e il codice degli appalti. Non solo, dopo il “rinvio” della legittima difesa, il coltello dalla parte del manico è sempre più in mano alla Lega che pare abbia “avvisato” i compagni di Governo del M5s sulle tempistiche e sulla necessità che non vengano fatti “scherzi” nelle prossime settimane. «Vertice a tavola con i vicepresidenti Luigi di Maio e Matteo Salvini per parlare di investimenti, decreto sblocca cantieri, autonomia regionale», ha instagrammato il Premier Conte postando una foto di frappe per il carnevale, ma di dolce all’interno del summit pare esserci stato molto poco. A parole ufficiali, Salvini si è detto soddisfatto «si va avanti su investimenti, sblocca cantieri e autonomia» mentre fonti della Lega hanno fatto sapere in serata ieri «Codice degli appalti, parola d’ordine semplificazione, sbloccare opere pubbliche e cantieri, corsia veloce per l’autonomia: questi alcuni dei temi affrontati dai tre esponenti di governo». Qualche retroscena oggi sui quotidiani però mette qualche “chi va là” in più sui contenuti della cena.
SALVINI AVVERTE DI MAIO
Dopo il rinvio della legittima difesa e la ultra-vittoria in Sardegna, Salvini si è presentato non combattivo al vertice di Governo (lo convince sempre meno l’ipotesi di Governare con il “secondo forno” di Berlusconi) ma ha comunque lanciato un avviso-ultimatum a Di Maio: «o l’Autonomia si fa o blocco tutto», sarebbe stato l’aut aut lanciato ai Cinque Stelle dopo i tanti, troppi, ostacoli piazzati sui temi chiave del Carroccio (tra l’altro inseriti nel contratto di Governo). «Ho dato la mia parola e il governo non cade ma M5s continui a lavorare», fanno sapere fonti vicine al leader leghista tramite l’Adnkronos. Il malcontento che sale nei territori del Nord per la lentezza con cui il tema Autonomia regionale si sta diffondendo non piace ovviamente alla Lega che proprio per questo motivo potrebbe mettere (e metterà) fretta all’alleato di Governo. Ha rimandato per ora la legittima difesa proprio per potersi concentrare sull’Autonomia (chiedendo così solo uno sforzo su 2 alle resistenze grilline) anche se Di Maio ha fatto sapere di non volere «uno spacca-Italia». «All’ottimo ministro Stefani lo abbiamo detto chiaramente: permetteremo alle Regioni che lo chiedono di poter gestire alcuni servizi. Ma il percorso non sarà breve», spiega il vicepremier grillino in una intervista a Repubblica. «Ci sarà una pre-intesa approvata in Cdm dopo un vaglio politico mio, di Salvini e di Conte – ha spiegato ancora Di Maio -. Poi il presidente inizierà una trattativa con i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Infine si andrà in Parlamento e lì i presidenti delle Camere decideranno se sarà emendabile o no il testo delle intese». È poi sulla Tav che ancora non si è trovata un’intesa con le posizioni ben note da tempo: ma questa è un’altra storia e per ora, nonostante le pressioni di Tria e dello stesso Salvini, quel progetto non sembra decollare.