I primi ritrovamenti all’interno del cantiere edile risalgono a circa un mese fa ma la nuova scoperta di una fossa comune, a circa un metro e mezzo di profondità nel terreno che dovrebbe portare all’edificazione di un complesso residenziale a Brest, in Bielorussia, ha dell’agghiacciante: infatti i resti rinvenuti di 780 ebrei sterminati durante l’occupazione nazista della città ha lasciato sgomenti anche coloro che conducevano l’operazione di riesumazione. Secondo Dmitri Kaminski che ha coordinati gli scavi a cui ha partecipato pure l’esercito, è stata una esperienza drammatica anche perché in quel terreno, ai margini del vecchio ghetto in cui le forze del Reich avevano confinato tutti i cittadini di nazionalità ebrea dopo aver occupato il centro urbano, potrebbero essere stati inumati i resti di centinaia di persone. Come è noto, infatti, la gigantesca fossa comune è solo l’ennesima conferma della rappresaglia messa in atto dall’esercito tedesco dopo il 1941 e che portò l’anno successivo a rinchiudere nel ghetto migliaia di ebrei e a fucilarne altrettanti, con delle esecuzioni sommarie nella località di Bronnaja Gora. (agg. di R. G. Flore)
RESTI DI 790 EBREI IN UN CANTIERE EDILE
Trovati i resti di 730 ebrei uccisi dai nazisti nella città di Brest, in Bielorussia: è delle ultime ore la notizia, riportata dal quotidiano tedesco Bild (che con degli inviati ha documentato alcune scende del ritrovamento), della scoperta di una immane fossa comune in cui giacevano i resti delle vittime della follia del Reich nel corso della seconda Guerra Mondiale. Infatti, nel corso del conflitto bellico le truppe tedesche occuparono per lungo tempo la cittadina e pare che i resti di centinaia di corpi siano stati rinvenuti quasi per caso all’interno di un cantiere edile e sepolti per circa 76 anni a meno di due metri di profondità. Infatti la fossa comune si trova ai margini di quello che un tempo era il ghetto presente in una delle principali città bielorusse. Va inoltre ricordato che in passato, seppur in luoghi diversi della città, erano stati scoperti altri resti umani risalenti ali anni Quaranta e verosimilmente attribuibili a vittime della Shoah.
LA FOSSA COMUNE IN UN CANTIERE EDILE
Come detto il ritrovamento dei resti dei 730 ebrei sterminati dai nazisti e poi lasciati in questa fossa comune a Brest è avvenuto in modo del tutto casuale dato che nel suddetto cantiere edile i lavori per dare vita a un nuovo complesso residenziale erano iniziati solamente da un mese, altrimenti è altamente probabile che nessuno per ancora molto tempo avrebbe mai saputo cosa era nascosto a pochi metri di profondità. Tuttavia era noto che nell’area fossero stati centinaia gli ebrei di qualsiasi età uccisi dai nazisti dopo l’ingresso delle truppe del Reich nel lontano 1941 a seguito di una lunga resistenza e che portò a esacerbare ancora di più la rappresaglia delle forze tedesche contro la popolazione locale dato che è storicamente documentata non solo la ghettizzazione di quasi 20mila ebrei di nazionalità ucraina ma pure la fucilazione di centinaia di persone nelle ore immediatamente successive alla stessa capitolazione di Brest.