Vignette, insulti sessisti e minacce: da oltre quattro anni Ilaria Cecot vive un inferno, tanto da finire in ospedale per colpa degli hater. L’ex assessore provinciale di Sinistra a Gorizia ha raccontato ai microfoni di Repubblica: «Tredici settembre 2014. Sono assessora al Welfare e al Volontariato della Provincia di Gorizia. Sinistra e Libertà. Di fronte ai primi profughi sul Fiume Isonzo, sono io a picchettar le tende. Ne è seguito il diluvio. Mi hanno tirato sassi e petardi, sputato sui piedi. Un blogger neonazista milanese scrisse: ‘Prendetela a calci…’. Lo denunciai, il giudice rigettò definendo quelle frasi critica politica. È lì che ho scoperto che una donna piacente che s’impegna in politica è considerata una puttana e se si impegna per accogliere i migranti lo fa perché cerca soddisfazione sessuale». Diversi i post contro di lei: «Nessuno li ha rimossi. Uno dice: ‘L’ex assessor provincial comunista e profughista in cerca di afgani lungamente dotati’. Sarei io. Un altro: ‘Psicopatica’. Poi ‘CIMice Rossa’ con il Cim alto a ricordare il Centro di igiene mentale. Mi hanno scritto ‘relitto tossico da Zolof’. Io lo Zolof ho iniziato a prenderlo davvero, è un antidepressivo. Ho sempre creduto di essere una donna forte, ma oggi ho paura di tutto. Mi sento derisa, spiata, braccata. Volevano distruggermi e ci sono riusciti».
LAURA BOLDRINI: “DENUNCIA VIOLENZA SESSISTA”
«Ho sofferto di attacchi di panico, piangevo a dirotto, non ne sono ancora uscita», prosegue Ilaria Cecot, che parla poi dell’amore con il sindaco leghista di Fogliano Redipuglia: «Ero innamorata e ho scelto di lasciare la politica fuori da casa. Lo scorso maggio Antonio mi ha chiesto di sposarlo, poi di fargli da assistente in Consiglio regionale. Non volevo e gli ho presentato una conoscente. A settembre mi ha tradito con lei e tutto è crollato. Ero sopravvissuta all’uragano degli hater xenofobi grazie all’amore per lui e l’odio mi ha travolta. Sola, sono finita in ospedale. Due mesi e mezzo. Poi in clinica, anoressia nervosa. Mio figlio, che ha vent’anni, ha maledetto il giorno in cui sono entrata in politica». Centinaia i messaggi di sostegno sui social network, a partire da quello di Laura Boldrini: «Non se ne può più di questa violenza sessista ed è vergognoso che qualcuno cerchi anche di farla passare per satira. Denunciali Ilaria, e non arretrare di un millimetro. Io sono con te». Questo il tweet di Marco Furfaro: «Un abbraccio grandissimo a Ilaria, oggetto da quasi 5 anni degli ignobili attacchi degli hater razzisti, fomentati da quella politica che invece dovrebbe difendere tutt*. Non sei sola, Ilaria. Insieme, #aMANOaMANO, bonificheremo tutto questo scempio».