Un attore straordinario con una vita estremamente normale: Marco Giallini racconta la sua vita a 360 gradi ai microfoni di Verissimo partendo dai suoi genitori. “Quando li perdi poi ti rendi conto di quanto ti manchino” – spiega Marco Giallini che, parlando del padre dice – “lui non mi ha mai toccato con il dito e questa è una cosa estremamente importante. Pensa che un giorno, al piccolino ho dato uno scappellotto sul sedere. Poi sono andato in bagno e ho cominciato a fare la prova per capire se si fosse fatto male e mia moglie mi ha trovato così e ho capito perché mi amava”, spiega l’attore che, dopo una lunga gavetta, è riuscito a trovare il successo. “I provini non mi piacevano, non ne ho fatti tanti perché quando ero giovane ero un po’ troppo agitato. Non accettavo il modo di fare di chi faceva i provini, però ci dovevo andare. C’erano, tuttavia, grandi registi come Ettore Scola che sembrava un papà e ti metteva a tuo agio”, spiega. “Devo molto a Valerio Mastrandrea perché quando eravamo giovani mi sponsorizzava molto”, svela (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Marco Giallini: “mio fratello ga 49 anni, ma è come un bambino di 10”
Marco Giallini è tra gli ospiti di Verissimo per presentare “Domani è un altro giorno”, un film diretto da Simone Spada, nelle sale da venerdì 28 febbraio. Giallini, che nella pellicola interpreta Giuliano, un uomo che ha deciso di non combattere contro una diagnosi terminale, racconta una storia di dolore e amicizia, accompagnato, in questa nuova avventura, dall’attore Valerio Mastandrea, che nel film interpreta il ruolo del suo migliore amico tornato dal Canada per l’ultimo, doloroso saluto. Un tema, quello della morte, al quale Giallini non è del tutto estraneo, dal momento che, esattamente dodici anni fa, è rimasto coinvolto in un incidente stradale dal quale si è salvato solo grazie all’intervento tempestivo dei soccorsi e alla sua straordinaria determinazione. “Quando sei più di là che di qua rivedi tutta la tua vita passare in un istante”, racconta l’attore a Vanity Fair, dove rivela inoltre di aver recuperato “in tre mesi quando secondo i medici avrei dovuto metterci almeno un anno”.
Marco Giallini “Sono stato sempre impulsivo”
Attore di successo sul grande schermo e volto amatissimo della fiction Rocco Schiavone, Marco Giallini oggi è uno dei protagonisti più amati del mondo dello spettacolo. Giallini, però, in passato sognava di intraprendere una carriera molto diversa da quella dell’attore, così come rivela in un’intervista concessa a Vanity Fair: “In realtà volevo diventare un pilota – ricorda Giallini raggiunto da Malcom Pagani – correre con la motocicletta e conoscere la gente senza dover ricominciare ogni volta da zero”. Nel corso dell’intervista, non nasconde inoltre di aver sognato la popolarità, anche se ammette di non aver mai inseguito la fama a tutti i costi: “Sono stato sempre un impulsivo, ma non sono stato mai un figlio di tr*** – conferma l’attore a Vanity Fair – Ho sempre avuto la capacità di entrare in contatto con gli altri e in qualche modo ho desiderato profondamente diventare popolare”.
La morte del fratello: “aveva quindici anni in più di me”
Ospite oggi pomeriggio a Verissimo, Marco Giallini ripercorrerà i suoi primi passi nel mondo del cinema, la sua vita privata e il dolore legato all’improvvisa perdita di sua moglie Loredana; ma in un’intervista concessa a Vanity Fair, l’attore tre volte Nastro d’Argento ha recentemente alzato il velo su alcune dolorose vicende famigliari, poco note al pubblico che da sempre lo ama. Giallini, infatti, in passato ha perso un fratello: “Aveva quindici anni in più di me, faceva il tipografo alla Zecca dello Stato e non c’è più”, mentre oggi ha al suo fianco altri due fratelli, il primo di nome Ezio, che “fa lo spedizioniere controllando pacchi e smistandoli” e il secondo di nome Giuseppe, al quale ammette di essere molto legato: “È come un ragazzino di dieci anni, ma ne ha quarantanove – rivela l’attore – Gli mancò ossigeno durante il parto, così dissero a mia madre. […] Essendo il più prossimo a lui come età, sono cresciuto fianco a fianco”.