Giancarlo Magalli è uno degli ospiti della nuova puntata di “Tv Talk“, lo show magazine sul mondo della televisione condotto da Massimo Bernardini con Cinzia Bancone, Silvia Motta e Sebastiano Pucciarelli su Rai3. Il conduttore televisivo è attualmente impegnato alla guida de I Fatti Vostri e come voce narrante della terza edizione de Il Collegio 3 ambientato quest’anno nel ’68. Intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni, il conduttore ha risposto ad una serie di domande sul docu-reality precisando circa l’importanza del periodo storico scelto, ossia il ’68: “sicuramente i professori gli spiegheranno le motivazioni di quei fermenti. La speranza è che riescano a capirne il senso, senza pensare che gli studenti del ‘68 fossero solo interessati a creare disordini”. Sicuramente il conduttore è consapevole che non sarà facile per i giovani allievi adattarsi alle dure regole del collegio: “non è facile. Rinunciare al telefonino, prendere l’olio di fegato di merluzzo o accettare quel sistema educativo più duro è una cosa per pochi”.
Giancarlo Magalli: “come studente me la cavavo”
Giancarlo Magalli ha poi ricordato il suo ’68: “ero al secondo anno di università a Roma, ma fui costretto a lasciare. Ogni giorno c’erano scontri, polizia ovunque, un ragazzo morì nella facoltà di fronte alla mia. Così andai a fare il militare, ma anche lì la situazione non era migliore”. Del resto il 1968 è stato un anno di rivoluzioni ed importanti cambiamenti politico-sociali. Anno di protesti, di moti che hanno segnato la storia del nostro Paese. “Le proteste si allargarono. Per esempio, mi trovai ad andare in pattuglia con i carri armati durante i moti di Battipaglia. E quando la situazione si calmò per un attimo, l’Unione Sovietica invase la Cecoslovacchia. In pratica eravamo in perenne stato d’allarme…” ricorda Magalli dalle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni a cui rivela anche alcuni particolari sulla sua carriera scolastica. Curiosi di sapere come andava a scuola il conduttore di Rai2? “Me la cavavo. Ho fatto il liceo classico e andavo molto bene in storia, italiano, greco e latino. Soffrivo di più in filosofia e matematica. Persi solo un anno, ma per motivi disciplinari” ha confidato Magalli.