Crew Dragon, la capsula spaziale della Space X di Elon Musk ha attraccato con successo alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS): a comunicarlo nelle ultime ore è stata la Nasa che ha confermato la “cattura morbida” della prima astronavicella senza pilota dopo a quasi 27 ore di distanza dal lancio avvenuto a Cape Canaveral. Come è noto, uno dei tanti progetti avveniristici dell’imprenditore sudafricano prevede che Crew Dragon viaggiasse senza esseri umani e al posto del pilota è stato simbolicamente posizionato un manichino a cui è stato dato il nome di Ripley, dal cognome della protagonista della saga di “Alien”: ma l’importanza di questa missione è che adesso si aprono finalmente nuove prospettive non solo per il ritorno dell’uomo sulla Luna ma anche per rilanciare l’ambizioso progetto di arrivare su Marte, vero obiettivo di Musk che solo 17 anni fa creava Space X.
I “PRIVATI” ALLA CONQUISTA DELLO SPAZIO
Insomma, dopo l’attracco avvenuto con successo di Crew Dragon (o Dragon 2, la seconda versione della capsula spaziale inventata da Space X e brevettata anche per il trasporto di esseri umani) adesso si apre una nuova frontiera anche per i “privati” per andare alla conquista dello spazio dal momento che questa volta non c’è la Nasa dietro l’operazione. E infatti non è nemmeno casuale la scelta della data dal momento che proprio nello stesso giorno di 50 anni fa era decollato dal Kennedy Space Center l’Apollo 9 per quella che fu la prima missione che testò l’aggancio di una navicella con il “lem” lunare e che fu propedeutico proprio poi allo sbarco dell’uomo sul satellite della Terra. Ma il successo della missione di Crew Dragon lascia aperti ora spiragli per progettare anche navicelle più grandi e trasportare equipaggi equiparabili a quelli di uno Shuttle.