Gabriel Omar Batistuta parla di suo figlio che lavora in una copisteria, un regalo secondo il Re Leone. Mai banale in campo o fuori l’argentino ha parlato a Reconquista Hoy, trasmissione radiofonica del suo paese, specificando: “Come è possibile che Joaquin mio figlio lavori in una copisteria? Che i miei figli lavorino è come poter regalare loro la dignità”. Un messaggio importante del calciatore ex Roma che specifica: “Potrei permettermi di regalare ai miei figli delle auto nuove e di lusso, ma non so quanto si sentirebbero così felici o almeno quanto potrebbe durare quella felicità. Io so che magari prendono l’auto, ci fanno un giro per le vie del centro e la gente li guarda. Molti potrebbero pensare che hanno una bella auto e questo li potrebbe imbarazzare perché sanno che quell’auto non è loro“. Specifica poi che la gioia dei figli è vivere la loro vita meritandosi e guadagnandosi tutto.
Batistuta, “Mio figlio lavora in copisteria? È un regalo”: la carriera
“Il lavoro è dignità” questo è il messaggio dell’ex calciatore Gabriel Omar Batistuta che è stato davvero un grandissimo campione. Nato ad Avellaneda il primo febbraio del 1969 è cresciuto nel Newell’s Old Boys, ma già da subito ha capito che l’Italia sarebbe stata nel suo futuro. Questo perché nel 1989 per un curioso caso del destino ha vestito in prestito la maglia del Deportivo Italiano. Dopo le avventure con River Plate e Boca Juniors la Fiorentina ha deciso di portarlo stavolta davvero in Italia. Con la maglia viola il calciatore ha giocato dal 1991 al 2000, collezionando 269 presenze mettendo a segno 168 reti. Nel 2000 passa alla Roma segnando la storia del club giallorosso con la vittoria del terzo storico Scudetto. Da quel momento però la sua carriera non riesce più a regalare stimoli e dopo un prestito di sei mesi all’Inter va a chiudere la carriera all’Al-Arabi. Batigol è stato protagonista anche con l’Argentina, segnando 54 gol in 77 presenze.