Ha le sembianze di un vero e proprio autogol politico l’uscita di Carlo Trerotola, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali della Basilicata, in programma il prossimo 24 marzo. La frase che ha sollevato un polverone destinato a tenere banco da qui al voto è la seguente:”Non ho mai fatto politica, non sono mai andato ai comizi se non a quelli di Giorgio Almirante. Ogni tanto lo ascolto anche adesso, ma non è una scelta politica”. Una dichiarazione che in un primo momento, come riporta La Repubblica, era stata sintetizzata dai media locali in una forma se possibile ancora più “indigeribile” per l’elettorato di centrosinistra, già in subbuglio per i richiami alla figura dell’ex leader del Msi:”Almirante è stato il mio unico politico di riferimento”. Il profilo di Tretorotola, in qualità di “esponente della società civile” era riuscito a compattare attorno alla sua figura tutto il centrosinistra, Liberi e Uguali compreso, al punto che giovedì – a meno di dietrofront dell’ultim’ora – aprirà la sua campagna elettorale Pierluigi Bersani.
CARLO TREROTOLA, “PAROLE FRAINTESE”
Il caso generato dalle dichiarazioni di Trerotola su Almirante ha raggiunto una dimensione tale da richiedere un intervento del candidato governatore della Basilicata del centrosinistra sul suo profilo Facebook. Trerotola, che già era finito nel mirino di molti detrattori per i trascorsi di destra della sua famiglia, ha scritto:”In queste ore sta girando un video corredato da un articolo in cui è stata estrapolata una mia frase detta in un appuntamento elettorale. In questa frase parlo di Almirante, storico dirigente politico della destra italiana. Vorrei chiarire bene ciò che intendevo dire con quel riferimento perché, come spesso capita al tempo dei socialnetwork e delle campagne elettorali, le parole possono essere fraintese ed utilizzate per scopi propagandistici dalle altre parti politiche. Come ho già avuto modo di dire, la lezione che ci arriva dai leader politici del passato, è che ci si può battere per i propri ideali, da avversari, ma sempre con grande stile e rispetto. E’ questa la politica che io voglio praticare, è questo l’unico modo che io vedo per poter ricreare un clima di fiducia necessario alla rigenerazione del rapporto tra cittadini e politica. Per questo vorrei che ci confrontassimo tutti sui programmi e non su video tagliati ad arte e titoli di giornali. Che mi fanno anche simpatia. Essere comunità vuol dire saper rispettare le diversità e trarre arricchimento dal confronto democratico. La politica urlata, quella che cerca solo like sui socialnetwork, non fa bene alla democrazia e crea un clima di odio al quale noi dobbiamo opporci con tutte le nostre forze. I lucani hanno bisogno di una prospettiva nuova, diversa, migliore: è questo per me il vero lavoro che va fatto per far vincere #ilbuonodellaBasilicata”. Basterà questa precisazione perché il popolo di centrosinistra lucano si riconosca nel suo candidato governatore?