Nuova giornata di tensione in Venezuela: il blackout continua e l’energia elettrica verrà ripristinata solo in alcune aree del Paese. Nicolas Maduro si è scagliato contro gli Usa e l’oppositore Juan Guaidò, si temono nuovi scontri a Caracas: sono in programma infatti due cortei opposti e in contemporanea, rischio disordini alto. «In piazza contro un regime corrotto e usurpatore» l’annuncio di Guaidò, con il presidente dell’Assemblea Costituente Diosdado Cabello che ha replicato con un corteo «per rispondere agli attacchi al sistema elettrico nazionale, il blocco economico-finanziario», nonché di appoggio a Maduro. Ma non solo: in molte zone del Paese sono sorte manifestazioni spontanee della popolazione, con gommoni bruciati e caceroleos, per i disagi creati dal blackout elettrico. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“CAOS E INDIGNAZIONE”
«Caos e indignazione», denuncia su Twitter Juan Guaidò dopo il massiccio blackout che ha colpito il Venezuela e per il quale Nicolas Maduro si è scagliato contro gli Usa. L’esecutivo di Caracas ha deciso di sospendere le attività lavorative e di istruzione al fine di accelerare il processo di restituzione del servizio elettrico, con il vicepresidente Delcy Rodriguez che ha evidenziato: «La misura resterà in vigore solo per oggi per rendere possibile la normalizzazione del sistema elettrico, che ha subito un attacco di settori dell’estrema destra con l’appoggio dei funzionari politici imperialisti». Opposizioni e Donald Trump nel mirino del governo, che ha invitato il popolo a combattere contro le ingerenze estere. Guaidò non ha alcuna intenzione di fermarsi: «Cercheremo gli appoggi necessari per risolvere la crisi: il blocco del progresso verrà sconfitto con la mobilitazione», annunciando una manifestazione per la giornata di domani. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MADURO VS USA
Caos in Venezuela, arriva anche il blackout. Come riporta la stampa locale, gran parte del Paese sudamericano ieri pomeriggio è rimasto senza elettricità: si è verificata infatti una brusca interruzione della fornitura di energia elettrica a Caracas e dintorni, con linee telefoniche e Internet staccati. Nicolas Maduro si è scagliato contro Donald Trump e ha parlato di sabotaggio degli Stati Uniti d’America: «Si tratta di una guerra elettrica annunciata e diretta dall’imperialismo americano contro il popolo venezuelano». Non è tardata ad arrivare la replica della Casa Bianca, con il segretario di Stato Mike Pompeo che ha commentato: «La mancanza di elettricità e la devastazione stanno colpendo i venezuelani non a causa degli Stati Uniti. La mancanza di elettricità e di generi alimentari sono il risultato dell’incompetenza del regime di Maduro».
BLACKOUT VENEZUELA, GUAIDO’ ALL’ATTACCO
Un massiccio blackout che non si vedeva da tempo in Venezuela, come sottolinea la stampa locale: i voli in arrivo all’aeroporto di Caracas sono stati deviati altrove, con i pendolari costretti a tornare a casa a piedi per l’assenza di mezzi pubblici. «E’ stato causato da un attacco alla diga di Guri», il commento del generale dell’esercito e ministro dell’energia elettrica Luis Motta, con l’oppositore Juan Guaidò che ha messo nel mirino Maduro: «Questo blackout è la prova dell’inefficienza dell’usurpatore». Jorge Rodriguez, ministro delle Comunicazioni, sta con il dittatore e parla di sabotaggio, accusando il senatore americano di origini cubane Marco Rubio. Quest’ultimo ha replicato su Twitter: «Le mie scuse al popolo venezuelano. Devo aver premuto qualcosa di sbagliato sulla app ‘attacco elettronico’ che ho scaricato su Apple. Colpa mia».