Luigi Di Maio protagonista in una lunga conferenza stampa per fare il punto sulla Tav Torino-Lione, con il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico che si è soffermato anche sulle indiscrezioni di stampa relative al voto del M5s sul caso Diciotti in caso di crisi di governo. Il leader politico grillino ha spiegato: «Non siamo gente che fa mercimoni: non c’è nessuna volontà oscura di utilizzare altre votazioni. Ho detto addirittura che su provvedimenti che non sono di diretta emanazione del programma del Movimento, sono preoccupato più di quelli previsti dal programma del M5s. Sono preoccupato perché se si mette a rischio il governo, i provvedimenti rischiano di non passare: dobbiamo concentrarci in questi giorni per ottenere i risultati migliori su questo dossier». Smentite, dunque, le voci che parlavano di un ricatto: attesa la replica del capo del Viminale. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“CON OK ALLA TAV FINIRAI A PROCESSO”
Si è concluso con un nulla di fatto il vertice fiume tra Lega e Movimento 5 Stelle sulla Tav, con Luigi Di Maio e Matteo Salvini su posizioni inconciliabili. «Se perdo questa partita non c’è più campionato», le parole del leader grillino riportate da Il Messaggero, ribadendo di non poter dare il via libera, prospettando la caduta del governo ma non solo: «In Senato verrebbe giù tutto». Il processo per il caso Diciotti si inserisce in questo scenario come causa-effetto: i voti pentastellati per salvare il ministro dell’Interno potrebbero non esserci. Lega irremovibile per il momento, nonostante la velata “minaccia”: M5s chiaro, «con la Tav finirai a processo», ma il muro contro muro è destinato a perdurare. Attesi nuovi aggiornamenti nelle prossime ore, ma si prospetta l’ipotesi di un voto congiunto Europee-politiche. E per Salvini si vedrà… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
M5S “RICATTA” SALVINI?
La Tav e il processo a Matteo Salvini per il caso Diciotti, emerge un retroscena sullo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle. Come riporta Il Messaggero, i grillini avrebbero lanciato un avvertimento al Carroccio che comprende anche la citazione a processo del ministro dell’Interno: a fine marzo il capo del Viminale dovrà affrontare il voto del Senato sull’autorizzazione a procedere richiesta dal Tribunale dei ministri di Catania. Ricordiamo che gli attivisti pentastellati si sono espressi sulla piattaforma Rousseau, votando per il no con il 60 per cento, ma tutto potrebbe essere rimesso in discussione qualora la Lega continuasse il muro contro muro sulla Torino-Lione. Una persona dei piani alti del Movimento, citata da Il Messaggero, ha dunque prospettato l’ipotesi di una sorta di “ricatto” al segretario federale leghista.
DICIOTTI, TAV E PROCESSO SALVINI: TENSIONE LEGA-M5S
«Cosa ricorda marzo? che successe nelle Idi di Marzo? si stesse accorto Salvini perché il 20 marzo si vota l’autorizzazione a procedere per la vicenda della Diciotti e lui potrebbe essere pugnalato alle spalle», il commento di un senatore vicino a Luigi Di Maio riportato da michelesantoro.it. Il Movimento 5 Stelle non può fare passi indietro dopo le varie sconfitte degli ultimi mesi e sono pronti a tutto per portare a casa il no alla Torino-Lione. A sottolinearlo è Francesco Silvestri a Il Messaggero: «Conosco gli umori e le psicologie dei nostri, non reggeremmo mai la partenza dei bandi, figurarsi un mezzo sì». E anche la crisi di governo sembra alle porte senza una soluzione: «Se c’è l’Alta velocità, non c’è il governo. E viceversa».