Stefania Crotti
era ancora viva quando Chiara Alessandri, ex amante del marito, le ha dato fuoco. Quella che era solo una tremenda ipotesi, ora è diventata una certezza cristallizzata dall’autopsia sul corpo della donna uccisa lo scorso 17 gennaio. Per questo il tribunale del Riesame di Brescia ha respinto la richiesta di concedere gli arresti domiciliari a Chiara Alessandri. Dall’autopsia è emerso, come riportato da Repubblica, che la vittima era ancora viva, anche se “incosciente perché colpita da una decina di martellate alla testa e in altre parti del corpo”. Il risultato autoptico dice che nel sangue di Stefania Crotti c’era il 15 per cento di carbossiemoglobina, un complesso chimico causato dall’esposizione a processi di combustione. E il fatto che il cadavere sia stato trovato a Erbusco (Brescia) e secondo l’autopsia la morte sia avvenuta lì spiega che la competenza dell’inchiesta spetta alla procura bresciana, non a quella bergamasca. Nel garage di casa sua a Gorlago la donna aveva subito la brutale aggressione, rimanendo tramortita a colpi di martello, poi è stata trasportata tra i vigneti della Franciacorta, data alle fiamme e lasciata a morire. (agg. di Silvana Palazzo)
CHIARA ALESSANDRI, I MESSAGGI DEL RANCORE
Qual è la molla che ha scatenato la furia omicida di Chiara Alessandri nei confronti di Stefania Crotti? Il delitto di Gorlago potrebbe essere stato innescato da un atteggiamento di indifferenza che la vittima avrebbe riservato alla sua assassina durante una festa di bambini? Questa è la supposizione di Quarto Grado, corroborata da un elemento non da sottovalutare: è proprio dopo quel party alla scuola elementare papa Giovanni XXIII che Chiara invia l’ormai celeberrima nota vocale all’amico angelo, l’uomo che inconsapevolmente trasporterà a bordo del suo furgone la povera Stefania all’appuntamento con la sua morte. E’ possibile che la freddezza e l’indifferenza mostrate da Stefania nei confronti dell’ex amante del marito Stefano sia stata vissuta come un’inaccettabile manifestazione di superiorità da parte della Alessandri, che per questo avrebbe deciso di far scattare il suo piano diabolico.
“BALLEREI SULLA SUA TOMBA”
Ma sono tanti gli elementi, al di là dell’apparenza ostentata sui social da una Chiara Alessandri che faceva di tutto per comunicare al paese – a conoscenza della sua relazione con Stefano – che la sofferenza era ormai archiviata, che al contrario lasciano intravedere un odio profondo nei confronti di Stefania Crotti. La vittima del delitto di Gorlago è oggetto infatti di una serie di messaggi pieni di rancore che Chiara invia ad un’amica comune, “colpevole” di aver pubblicato un commento sulla pagina Facebook di Stefania. L’assassina, come si sente nella ricostruzione pubblicata da Quarto Grado, non usa mezzi termini per definire la sua “rivale d’amore” come una “tro*a”, una”put*ana”, le augura la morte e si spinge persino a dire: “Ballerei sulla sua tomba”. Chiara sostiene che Stefania giocava a fare la famigliola perfetta ma che Stefano fosse tornato da lei soltanto per i figli e per senso del dovere. Odio e rancore covavano da tempo, e sono esplosi, deflagrati terribilmente.