Alcune delle armi usate nella guerra in Yemen sono vendute dall’Italia o transitate dal nostro Paese. Lo denuncia ora anche il servizio de “Le Iene”, che nell’inchiesta ha filmato mezzi blindati che da Livorno vengono imbarcati da una compagnia, la LGL Liberty Global Logistics. I mezzi sono quelli venduti dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi, quindi transitano in Italia violando la legge 185 del 1990. Ma la Cnn ha scoperto che alcuni di questi mezzi sono finiti nelle mani dei terroristi di Al Qaeda in Yemen. «Ci sono una serie di navi americane che caricano e scaricano blindati e carri armati. Tutte le guerre americane, dal 1990 in poi, sono state rifornite dalle armi che partono da Camp Darby», ha dichiarato un lavoratore portuale di Livorno. Il programma ha anche rievocato servizi passati in cui ha dimostrato che alcune bombe sono state prodotte in Italia. «L’Italia, nel triennio ultimo disponibile 2012-2014, ha venduto armi all’Arabia Saudita per 700 milioni», dichiarava l’ex premier Paolo Gentiloni. Ora l’Italia vende le armi alla Gran Bretagna per aggirare il divieto. Giulia Innocenzi si è quindi rivolta al ministro della Difesa Elisabetta Trenta. «È un’indecenza che il nostro Paese sia in qualche modo complice. Conte si è espresso. Ho scritto una lettera al ministro Moavero chiedendo molta attenzione all’applicazione della legge, mi ha risposto che lo avrebbe fatto. Farò tutto il possibile». (agg. di Silvana Palazzo)
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YEMEN, ARMI ITALIANE IN GUERRA
La trasmissione Le Iene, nella nuova puntata in onda questa sera si occuperà di una questione molto delicata: la guerra in Yemen. Da quattro lunghi anni, la guerra in atto sta provocando vittime innocenti, tra cui molti bambini. Nel confitto violentissimo, troviamo da una parte le fazioni yemenite e dall’altra una coalizione guidata dall’Arabia Saudita. Proprio a causa di questo conflitto, oggi lo Yemen è letteralmente uno Paese in ginocchio. Si contano almeno 13mila vittime di questo inaudito conflitto, mentre i feriti ammonterebbero a 21mila. Numeri catastrofici al punto da portare le Nazioni Unite a parlare della peggiore crisi umanitaria al mondo, con oltre 8 milioni di persone che rischiano di morire di fame. Non solo morti tra militari e civili ma anche violenti bombardamenti nei luoghi destinati a curare le vittime innocenti: gli ospedali. Solo Medici senza Frontiere ha contatto ad oggi ben cinque strutture distrutte dalla guerra che non tiene conto neppure della legge internazionale, violandola senza problemi. Ma in questa guerra, anche l’Italia gioca un ruolo saliente poiché, a differenza di altri Paesi non ha ancora impedito la vendita ed il transito di armi destinate al conflitto.
LE RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO
Nonostante Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, abbia ammesso di essere contrario alla vendita di armi in Paesi coinvolti nella guerra in Yemen, lo stop ufficiale non esiste ancora: come mai? E’ questo il punto dal quale prenderà il via il servizio realizzato da Giulia Innocenzi per Le Iene, ribadendo la necessità per l’Italia di assumersi le sue responsabilità sul tema delicatissimo. Già in passato la trasmissione di Italia 1, in diversi servizi, aveva dimostrato il coinvolgimento dell’Italia nel conflitto, attraverso la presenza di bombe e cacciabombardieri italiani impiegati nella guerra in Yemen. Il tutto violando la nostra stessa legge (la 185/1990) che vieta la vendita e il transito di armi a paesi in guerra. Nonostante il parere contrario del premier Conte, nulla è stato ancora fatto concretamente. Per tale ragione la Innocenzi si è recata dal ministro degli Esteri Moavero e dalla ministra della Difesa Trenta per chiedere spiegazioni sulla questione.