Nuovo capitolo nella telenovela Giulia Sarti-Bogdan Tibusche: l’ex collaboratore dell’esponente del Movimento 5 Stelle ha detto la sua verità ai microfoni de Le Iene sul caso Rimborsopoli e sui suoi corollari. «In quelle spese ci sono anche i 4000 euro per i sistemi videosorveglianza, ho una lista di tutte le spese fatte con quella carta, compresi i soldi diretti a me. Lei dichiara di non avermi mai autorizzato ai bonifici per l’affitto, ma ho una e-mail a provarlo: non solo ne era a conoscenza, me li faceva lei», l’esordio di Bogdan, che precisa: «Io ero il collaboratore, anziché il fidanzato: è una storia nata sulla collaborazione, siamo stati capo e collaboratore». Si arriva al capitolo telecamere di videosorveglianza, con le voci sui presunti filmini hard: «Mi è stato richiesto di installare un sistema di videosorveglianza. Erano telecamere collegate in tutte le camere. Anche in quella da letto? Sì, in tutte. Dedo e Luca? Sono due conoscenti suoi, non c’entra nulla. Non mi ricordo esattamente nemmeno, conosco uno dei due personalmente». E ancora: «Sarti era consapevole al 100% di questo sistema di videosorveglianza, tanto che ha copia di quello che veniva registrato», sottolineando di possedere «una copia del back up. Io non ho più avuto contatti con lei dal giorno in cui mi ha denunciato». E conclude: «Io non so se la Sarti informava chi veniva a casa delle videocamere». Clicca qui per vedere il video de Le Iene. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GIULIA SARTI NEL CAOS
Il “mistero” del servizio scomparso sull’ultimo capitolo della Rimborsopoli M5s questa sera dovrebbe essere risolto con la messa in onda nella nuova puntata delle Iene della video intervista di Filippo Roma ad Andrea Bogdan Tibusche, l’ex fidanzato di Giulia Sarti nonche co-protagonista del maxi caso dei mancati rimborsi verso il Microcredito M5s (costato il posto di Presidente della Commissione Giustizia alla Camera per l’ex fedelissima di Bonafede). «Documenti, foto e video compromettenti, quasi hard», rilancia la Iene nel video di anticipazione della lunga intervista a Bogdan, colui la cui archiviazione alla Procura di Rimini ha di fatto dato il via al secondo capitolo di Rimborsopoli pentastellata: Giulia Sarti aveva denunciato il suo fidanzato di allora, 12 mesi fa, per aver “manomesso” i suoi bonifici al Movimento 5 Stelle, salvo poi essere smentita dalla procura stessa che sui dati prodotti da Tibusche ha ritenuto che non vi fosse alcuna azione penale rilevante. Il “mistero” del video poi scomparso dalla puntata di domenica aveva sollevato non poche polemiche con il Pd che aveva accusato il programma di Italia 1 di aver censurato il servizio per possibili conseguenze sulla deputata grillina in odore di espulsione: Davide Parenti, boss delle Iene, aveva però subito smentito lunedì mattina spiegando «Non c’è stato nessun problema politico, solo un incidente tecnico. Purtroppo – spiega alla Repubblica – c‘è stato un problema di file corrotto, di cui ci siamo resi conto solo al momento della messa in onda in diretta. Ma tutti lo vedranno in onda nella puntata di domani».
LE RIVELAZIONI DI TIBUSCHE ALLE IENE
Tra i tanti punti ancora da chiarire sul caso Giulia Sarti-Rimborsopoli quelle anticipazioni del suo ex fidanzato che farebbero tremare la posizione da deputata della ex Presidente di Commissione Giustizia: nell’intervista esclusiva Bogdan Tibusche dichiara di aver installato, su richiesta di Sarti, un impianto di videosorveglianza nell’abitazione. «Le telecamere in casa di Giulia Sarti erano in tutte le stanze, anche in camera da letto. Registravano 24 ore su 24 tutto e tutti. Giulia ne era a conoscenza, lei ha le schede e io le copie di backup»: ma il punto più interessante riguarda certamente il nodo dei bonifici, quei 23mila euro di “ammanco” al fondo destinato dai deputati M5s al Microcredito del Mef. «Io ero pagato in nero, ero un collaboratore senza contratto», spiega Bogdan nel video-servizio che questa sera andrà in onda, e la vera Rimborsopoli inizia propri lì: «l’Inps le aveva imposto di pagare i contributi per i suoi collaboratori parlamentari ufficiali. Ha mandato le cartelle esattoriali, Giulia è andata in panico, disse “ora ci tocca pagarli, senno finisce sui giornali”». A quel punto allora la decisione di far finta di versare i fondi al Microcredito, «È stata un idea congiunta» attacca Tibusche alle domande incalzanti di Filippo Roma.
I PRESUNTI VIDEO HARD
Interessante sarà poi scoprire se la circostanza raccontata da Tbusche fosse vera, ovvero se le telecamere di videosorveglianza fossero attive per diversi mesi: tutti gli ospiti passati nell’abitazione della Sarti sarebbero stati filmati a loro insaputa: dialoghi intimi e politici e forse anche dei “video hard”. «Penso anche altre persone frequentassero la casa della Sarti, anche la sua collaboratrice, penso anche, non lo so… altre persone… lei aveva necessità di registrare 24h su 24 quello che… succedeva a casa […] se quelle altre due persone andavano a casa dalla Sarti per lavorare, e lei volesse, voleva registrare tutto quello che veniva detto all’interno di quella casa per motivi di lavoro». Tibusche dice e non dice, in merito alla presenza di presunti altri “amanti” nella vita di Giulia, ma conferma l’impressione di una verità non svelata per intero ma sempre a “spizzichi e bocconi”: e questo, già di per sé, insospettisce rendendo il quadro di “Rimborsopoli”, ancora più oscuro.
Cosa c’è dentro il computer dell’ex fidanzato della deputata Giulia Sarti? E’ vero che è in possesso di filmini hard che la parlamentare dei Cinque stelle avrebbe girato con un sistema di telecamere montate in casa sua?
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