Uno dei politici più perbene che il Parlamento italiano abbia mai avuto. Non è una manifestazione di “endorsement” che vogliamo tributare a Guido Crosetto, nel senso che non siamo elettori di Fratelli d’Italia né ci interessa fare una disquisizione “morale” su chi è meglio e chi è peggio. Semplicemente lascia l’Aula della Camera – dopo tre richieste di dimissioni finora sempre rifiutate (un po’ come nel film “Le ali della libertà”, ndr) – uno dei deputati che forse più di tutti aveva capito e ha capito cosa possa essere ancora oggi la politica in Italia intesa come “servizio alla comunità” e non come “servizio per sé”. Il deputato di Fratelli d’Italia Guido Crosetto, ex pugile e “mastodontico” politico esperto di Difesa ed energia, è riuscito a dimettersi: ieri l’applauso di tutto Montecitorio ha tributato trasversalmente all’onorevole il rispetto che in questi anni si è conquistato. «Lascio l’aula ma non lascio la politica», ha detto alla Camera spiegando poi nel dettaglio «La mia è una decisione sofferta. Non è una scelta di convenienza ma è dettata dal ragionamento. Ho avuto in questi anni la consapevolezza di servire a qualcosa di più grande di me. Questa Aula ci da la consapevolezza del nostro ruolo, ci rende migliori. Ho rispettato tutti e da tutti sono stato rispettato. Sono onorato di essere stato qui. Il mio impegno politico continuerà».
IL DISCORSO IN CUI SPIEGA I MOTIVI (NEL 2017)
In queste ore i tributi sono parecchi, le lodi sperticate pure, eppure siamo certi che a molti interni ed esterni i palazzi della politica non dispiacerà avere una persona in meno che usa la propria testa al di là delle logiche di partito. Dava fastidio la “libera” interpretazione del suo ruolo da politico, molto più di quanto in queste ore può sembrare con il “carro Crosetto” divenuto improvvisamente ingolfato. Eppure nel 2017, ben prima del voto del 4 marzo, aveva spiegato per filo e per segno cosa avrebbe fatto e come sarebbe arrivato fino alla decisione di oggi: ecco qui, tratto dal video (dal minuto 3.50) tenuto al Congresso di Fratelli d’Italia a Trieste, l’estratto delle sue vere motivazioni dietro la rinuncia alla carica di deputato. Godetevele.
«La nana malefica (Giorgia Meloni, ndr) ha iniziato a commettere un reato, ovvero lo stalker. Tutti denunciano di avere avuto di avere avance sessuali, io ho avuto una mia stalker che è Giorgia Meloni» – «Guido devi rientrare a darci una mano» – e io ho risposto va bene, fatemelo fare alla mia maniera. Tornerò, farò la campagna elettorale, la farò come se fossi candidato in prima persona ma la faccio con l’idea che dopo la campagna elettorale io poi posso tornare a fare quello che facevo prima. Voglio dare un altro segnale di come occorre fare politico: noi non vogliamo discutere del nostro futuro personale. Delegati, membri, consiglieri, così siamo sicuri di crescere noi? No, non abbiamo capito nulla: il Paese non ha bisogno di queste persone. Bisogna servire un Paese e non per servire voi stessi: in questi giorni mi hanno dato fastidio vedere riunioni nelle salette dove vedevo persone che si scannavano per un posto in Consiglio Nazionale! Statevene a casa se volete quello, il Paese non ha bisogno di persone voraci ma di persone che ci credono, se siete patrioti questo dovete fare. Non siete voi a dirvi se siete bravi, ma saranno altri a dirvelo nel caso: siamo qui per servire».