Cosa significa il misterioso messaggio lasciato da Alessio Vinci prima della sua morte avvenuta in Francia? “E’ un messaggio volutamente rovesciato”, ha commentato l’avvocato del nonno, ieri ospite alla trasmissione Chi l’ha visto. Una sigla, E. T. P., lasciata anche sotto la sua scrivania e realizzata con un accendino o dei fiammiferi ma che al momento resta indecifrabile. Il nonno intanto non si dà pace ed è convinto che qualcuno sia responsabile della morte del giovane Alessio, ritrovato a Parigi, in un cantiere, sotto una gru. La sua morte resta avvolta nel mistero, a partire dal messaggio lasciato dal ragazzo e scritto al contrario sul quale è concentrata l’attenzione degli inquirenti. Al giallo però ora si aggiunge un nuovo rebus: una lettera ed un nome. “Greta Haryson“: chi è? Prima della sua partenza per Parigi, ad una testimone raccontò in un bar che avrebbe dovuto incontrare una persona. Ma chi avrebbe dovuto incontrare il 18enne? Qualcuno potrebbe essersi approfittato della sua ingenuità? Secondo il nonno tutto avrebbe preso il via da Ventimiglia il 12 gennaio scorso. Secondo Vincenzo Ferraro, il nipote ricevette una telefonata ed al nonno raccontò di essere stato chiamato dalla segreteria del Politecnico. Sarebbe dovuto tornare a Torino per firmare dei documenti, ma in realtà non ci fu alcuna telefonata partita dall’università. Lo stesso giorno, ad un amico chiese se fosse possibile spedire una lettera che però sarebbe dovuta arrivare a destinazione un anno dopo. Una domanda strana, che si rinnova due giorni dopo. Quindi Alessio racconta di doversi recare a Sanremo dove è ricoverato il nonno, ma anche quella si rivelerà una nuova bugia.
ALESSIO VINCI, IL GIALLO SULLA MORTE: TUTTE LE STRANEZZE
Gli avvenimenti che seguirono a quella giornata di metà gennaio furono ancora più strani: Alessio Vinci era euforico. Al nonno raccontò di aver vinto 500 euro al casinò e per questo aveva comprato una bottiglia di spumante per festeggiare. Li avrebbe vinti, a suo dire, a Montecarlo. Effettivamente quattro giorni prima il ragazzo era stato a Montecarlo con gli amici ma non aveva vinto nulla né era poi tornato in seguito. Le bugie però proseguono: la stessa sera il giovane ricevette un’altra telefonata sospetta, a suo dire da parte di un amico, lo stesso che però ha smentito. Chi ha chiamato insistentemente il 18enne? Quella notte non tornò a casa e raccontò al nonno di essere stato in un albergo a Montecarlo con una ragazza. Il giorno successivo, il 13 gennaio, dopo il pranzo col nonno è riuscito ma non con gli amici. Nessuno lo ha visto. Le risposte a tutte queste domande potrebbero essere contenute in una lettera che il giovane voleva fare arrivare un anno dopo ma che non è chiaro a chi fosse indirizzata. Il 14 gennaio, raggiunge l’amico Matteo al quale spiega di aver risolto il problema della lettera, portata a Montecarlo. All’amico evita di aggiungere dettagli ma all’improvviso gli fa un nome: Greta Haryson. Ma chi è? L’amico inizia a cercarla online ma Alessio gli dice che quella persona ancora non esiste. Cosa significa? La risposta arriverà tra un anno con la lettera che ha spedito?