«Energia pura!», questo il commento del papà di Manuel Bortuzzo dopo l’incontro tra il figlio e Bebe Vio, campionessa paraolimpica e punto di riferimento per il mondo sportivo nostrano per forza e tenacia. La foto del loro incontro ha fatto rapidamente il giro del web, con centinaia e centinaia di commenti sui social network per elogiare due figure simbolo di voglia di reagire nonostante le difficoltà e gli imprevisti della vita. Ecco una carrellata di commenti su Twitter: «Due forze della natura, due esempi di vita per tutti», «Se c’è un’immagine che nello stesso tempo alimenta amore e speranza questa é quella che immortala l’abbraccio tra Bebé Vio e Manuel Bortuzzo», «Campioni di sport e di vita», «Questi due ragazzi sono un esempio per tutti! La grande speranza di un mondo migliore». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“IL DONO PIU’ BELLO DELLA VITA: IL SORRISO”
Manuel Bortuzzo, il giovane nuotatore rimasto paralizzato dopo che un proiettile gli aveva lesionato la colonna vertebrale, ha ricevuto quest’oggi la visita di Bebe Vio. La campionessa paraolimpica di scherma è andato a trovare il giovane trevigiano presso la Fondazione Santa Lucia, dove lo stesso ragazzo sta proseguendo la sua riabilitazione a seguito dei fatti dello scorso febbraio. Per immortalare il momento, Manuel ha voluto farsi fare una foto (i due sorridono abbracciati) che poi ha pubblicato sulla pagina Facebook da papà Franco, con annessa la didascalia: «Il dono più bello della vita ‘IL SORRISO’. Non è mai finita se non lo decidi tu, energia pura, gradita visita di Bebe Vio campionessa di vita». Fra i due è nata una sorta di amicizia, anche perché Manuel aveva rivolto il proprio pensiero a Bebe fin dai giorni immediatamente seguenti la tragedia, dicendo che si sarebbe ispirato proprio alla schermatrice veneziana. La stessa le aveva dedicato la vittoria al recente mondiale di fioretto a Dubai con tanto di foto su Instagram: «Super felici con la medaglia. Dopo la sconfitta di dicembre a Kyoto avevo una voglia pazza di rifarmi! La dedica? A tutti quelli che cadono ma appena possono si rialzano e riprendono a correre… o a nuotare! Daje Manuel!!!».
BEBE VIO DA MANUEL BORTUZZO
«Come mi vedo fra 10 anni? – le parole di Manuel ai microfoni del quotidiano Repubblica – spero in piedi. Per guardare avanti non bisogna guardare indietro, la mia vita è sempre la stessa. C’è un problema logistico ma sono quello di sempre. Potevo battere la testa e non essere più me stesso». Nei suoi pensieri rimane fissa l’olimpiade, come precisa lo stesso: «Sì, le Olimpiadi, non le Paralimpiadi». Manuel continua a sorridere e a dimostrarsi forte come una roccia, ma qualche momento di difficoltà l’ha comunque vissuto: «Il sorriso c’era prima e c’è adesso, non sono cambiato. Manuel che piange è molto raro ma ci sono stati momenti, soprattutto a inizio terapia, in cui non riuscivo nemmeno a girarmi sul lettino. Lì sono stato colpito da un po’ di sconforto ma ora ci rido su, perché riesco a girarmi benissimo».