Temi quasi tutti “confermati” a Pomeriggio 5 dove Di Maio ricalca il solco di Salvini mettendo però i punti sulle “i” nei temi più divisivi: «no Congressi ma più leggi sulla famiglia», è la risposta a tono del leader M5s assai più “clemente” invece su Nave Diciotti e Flat Tax. Punto di partenza però, non poteva che essere così, il tema della violenza contro le donne: «Il pacchetto anti-violenza e il codice-rosso sono temi importanti, sono giorni assurdi in cui sentenze sulle “tempeste emotive” ci hanno fatto rabbrividire e assieme al Ministro Bonafede abbiano deciso di lanciare nuove norme sulla violenza contro le donne. Ogni atto di sfregio con l’acido si rischiano 14 anni di galera, ma è solo l’inizio: non solo il reato di lesioni aggravate, ma ci sarà un atto ad hoc per alzare le pene al massimo. Violenza sulle donne ma anche quella sui bambini: d’ora in poi no servirà la denuncia per far scattare indagini su violenza contro bambini, la condanna sarà fino ai 24 anni».
CONGRESSO FAMIGLIA, IL “NIET” DI DI MAIO
La D’Urso parte alla carica sul tema della famiglia dopo la lite di domenica scorsa con Salvini: «così si festeggia il Medioevo, le donne sono considerate l’angelo del focolare, a guardare bambini e pensare solo a stirare. Sono contro l’aborto ma sono dell’idea che ogni donna debba avere la libertà di decidere cosa fare». La replica di Di Maio è assai più conciliante: «Io con Salvini e la Lega condividiamo il Governo e il contratto, però ho detto chiaramente: il Congresso di Verona non avrà nessuno del M5s proprio per la considerazione della donna de Medioevo, è un modo di considerare la donna imbarazzante e svilente. Svilire quel ruolo porta a gesti assurdi: su questo siamo divisi noi e la Lega. La libertà della donna è sacra e rende sacra la famiglia: si fanno solo i Congressi ma non si fanno le leggi per la famiglia. I bambini che nascono in Italia hanno meno diritti rispetto a Francia e Germania, su questo dobbiamo lavorare». Sul voto imminente in Basilicata invece, il leader M5s avanza «Referendum tra vecchia politica e il cambiamento: la sanità è il bancomat della politica, domenica i cittadini decideranno a chi affidarla. Qui ho incontrato aziende stupende, i lucani sono un popolo laborioso e fondamentale».
TRA DICIOTTI, JONIO E FLAT TAX
Sulla voto di domani in Senato sul caso Diciotti, Di Maio spiega a Pomeriggio 5: «Come leader M5s faccio decidere i nostri iscritti: il Governo ha tutelato un interessa pubblico e così voteremo domani. In queste ore il caso Mare Jonio riapre il caso: la nave spero sia sequestrata, attraversando il mare e volando le leggi italiane e libiche. Se le navi come le Ong non rispettano le regole allora bisogna fermarle perché mettono a rischio la vita dei migranti: noi voteremo come Movimento domani che il Governo sul caso Diciotti ha tutelato un interesse pubblico. D’accordo con Salvini? Certo, la nave di Lampedusa vedrà soluzione nelle prossime ore e troveremo soluzioni subito con Conte e Salvini: tutelare le vite umane ma anche far rispettare le regole». In merito alla Flat tax invece, nessuno scontro ribadisce Di Maio: «Divisi con Salvini? No, abbiamo firmato contratto insieme anche su quello: non è in discussione l’abbassamento delle tasse, se non lo facciamo l’operato di questo Governo fallirà. Dobbiamo abbassare tasse per famiglie e imprese, dobbiamo però farlo promettendo la verità: troveremo i soldi per la Flat tax, sarò io garante per il M5s e per tutto il Governo, noi come la Lega vogliamo abbassare le tasse. Smentisco categoricamente qualsiasi divisione». Da ultimo, chiusura sul tema del salario minimo garantito e i 4 step sul lavoro per il Governo gialloverde: «Io vengo ricordato per aver fatto il Reddito di Cittadinanza, ma il mio progetto è più ampio e passa per 4 step sostanziali: pensione di cittadinanza, la minima passa ad un milione e mezzo di lire; salario minimo serve per chi lavora ma non riesce ad arrivare a fine mese; maggiori bonus bebè per tutti i bambini nati in Italia. Questi i 4 step, a cui si aggiungono le imprese: gli accordi in Cina vanno in questo obiettivo, con il Made in Italy da esportare in Cina e non il Made in China in Italia».
DI MAIO A POMERIGGIO 5
Domenica il primo vicepremier, martedì il secondo: il Governo è “servito” e apparecchiato nelle trasmissioni di Barbara D’Urso. Come già avvenuto anche negli scorsi mesi, Pomeriggio 5-Domenica Live accolgono Salvini e Di Maio per affrontare i maggiori temi politici d’attualità. Dopo lo scontro in studio avvenuto domenica scorsa con il leader della Lega, oggi è il turno per Barbara D’Urso di preparare la poltrona dell’intervista a Luigi Di Maio, in piene “turbolenze” per i tanti casi interni alla politica nostrana, non da ultimo quel Congresso sulla Famiglia che segna la distanza e lo scontro “sui temi etici” tra Lega e Movimento 5 Stelle. Mentre Salvini ha ribadito l’importanza che «ogni bambino abbia un papà e una mamma», incontrando l’assoluta contrarierà della padrona di casa, oggi Di Maio quasi sicuramente verrà interpellato in merito con le posizioni che sono certamente più concilianti rispetto alle “battaglie” della D’Urso. «Cattolici? Più che destra sono degli sfigati. Quella visione della donna sostanzialmente mero angelo del focolare non rappresenta niente della cultura del M5s. Chi vuole tornare indietro ne risponderà alla storia, neanche agli elettori» spiegava solo pochi giorni fa, salvo poi ribadire ieri che nessun membro del M5s parteciperà all’evento (mentre molti della Lega andranno) perché «non condividiamo lo spirito e i contenuti del tema». Oggi è giunto invece l’endorsement all’evento da parte del Vaticano, il che potrebbe esprimere qualche piccolo imbarazzo per il leader M5s già piuttosto “agitato” per i tanti temi in corso d’opera che certamente saranno affrontati nell’ultima parte di Pomeriggio 5.
GLI ALTRI TEMI A POMERIGGIO 5
Dall’imminente memorandum con la Cina sulla Via della Seta, al Reddito di Cittadinanza che approda nel Decretone in Senato, passando per il decreto Sblocca-cantieri fino alle ben note distanze sulla Tav. I temi (e gli scontri) con Salvini sono moltissimi e per Di Maio l’intervista di oggi servirà anche a ribadire, solo due giorni dopo il suo collega-rivale, il grado della sfida in ottica delle imminenti Elezioni Regionali in Basilicata (per non parlare poi di quelle Europee). Non mancherà di certo un accenno al pacchetto di leggi M5s sul tema della Violenza contro le donne presentate ieri in Parlamento dal Ministro Bonafede e per l’appunto da Di Maio: pene più dure, 14 anni a chi sfregia le donne, e molto altro ancora «Il terreno della libertà delle donne è sicuramente una questione che ci vede distanti dalla Lega. Nessun esponente del Movimento cinque stelle andrà a quell’evento di sabato in cui si dice che la donna deve stare in casa e che sono negazionisti sui femminicidi. Per me la famiglia è sacra ma è sacra anche la libertà delle donne» spiegava ieri il vicepremier. Impossibile poi non trattare l’attualità più stretta, ovvero l’ennesimo caso migranti-porti chiusi dopo l’approdo della nave Mare Jonio (della Ong italiana Mediterranea) nel porto di Lampedusa con a bordo 49 migranti salvati al largo della Libia. Salvini ha ribadito la linea dura, mentre Di Maio ha richiesto una seria verifica sui motivi e le modalità con cui la nave italiana è “sfuggita” dai protocolli imposti dalla Guardia Costiera libica.