Minaccia per il pianeta Terra in arrivo da un asteroide? Forse, non è detto. Questa volta però non c’entra il rischio collisione ma l’attività mai registrata prima da uno dei sassi spaziali che occupano l’Universo. Ci riferiamo in particolare all’asteroide Bennu, protagonista di insolite eruzioni di polveri e pennacchi verso lo Spazio registrate della sonda Nasa che prende il nome di “Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer”, meglio conosciuta con l’acronimo di OSIRIS-Rex. Come riferito da Fanpage, è stato possibile osservare queste eruzioni di materia grazie al fatto che l’orbiter il 3 dicembre del 2018 ha raggiunto Bennu al termine di un viaggio di milioni di chilometri e una manovra di “fionda gravitazionale” dalla Terra, con lo scopo di strappare un “morso” dell’asteroide e riportare il campione “a casa” nel 2023 per studiarne le caratteristiche.
ASTEROIDE BENNU, MISTERIOSE ERUZIONI VERSO LO SPAZIO
Quella dei pennacchi che fuoriescono da Bennu è una scoperta tutto fuorché marginale. Il primo sbuffo dell’asteroide è stato osservato il 6 gennaio del 2019, e nei due mesi successivi la NACAM1 di OSIRIS-Rex ne ha documentati almeno altri dieci. Il professor Dante Lauretta, docente presso l’Università dell’Arizona e investigatore principale della missione, ha spiegato:”La scoperta dei pennacchi è una delle più grandi sorprese della mia carriera scientifica”. Per quanto gli scienziati non abbiano idea dei meccanismi alla base di questi pennacchi, gli sbuffi rappresentano la prova che gli asteroidi sono molto più attivi di quanto si credesse. I pennacchi non vanno confusi con quelli osservati sulle comete: in quel caso le “eruzioni” venivano determinate dal ghiaccio sublimato dall’azione del Sole. Gli asteroidi, come spiega la sezione Scienze di Fanpage hanno invece orbite che non permettono l’esistenza di ghiaccio sulla loro superficie, perlomeno non quelli originati nel Sistema solare, e per questo motivo Bennu viene studiato, ovvero per la possibilità di venire a capo dei segreti del nostro sistema primordiale.
INGREDIENTI PER LA VITA SU BENNU
Nelle ultime ore si è parlato dell’asteroide Bennu non soltanto per i suoi pennacchi ma anche per la presenza al suo interno degli ingredienti necessari alla vita. Come riferito dall’Ansa, i dati raccolti dalla sonda americana Osiris Rex confermano che un asteroide simile a questo in passato abbia potuto portare sulla Terra materiali ricchi di acqua e di carbonio. John Brucato, dell’Osservatorio di Arcetri dell’Inaf, ha spiegato che “la Terra si è formata in una zona arida e solo in seguito a impatti con asteroidi simili a Bennu ha avuto un apporto di materia organica e acqua di origine extraterrestre”. Ricerche svolte negli anni passati indicavano che l’acqua degli oceani possiede infatti una firma chimica che corrisponde a quella dell’acqua presente negli asteroidi e non a quella delle comete. Bennu, insomma, potrebbe darci molte risposte non solo sul futuro, ma anche sul nostro passato.