Volto fresco nello spogliatoio del ct Mancini, allenatore della nazionale Italiana di calcio, è senza dubbio il centrocampista del Cagliari Nicolò Barella, classe 1997, che solo questo sabato potremmo vedere in campo a Udine nella prima sfida tra Italia e Finlandia per il torneo di Qualificazione agli Europei 2020. Il profilo è ben noto anche per il mercato, (questo inverno l’Inter è piombata su di luiha chiamato nelle ultime uscite con la nazionale. Proprio in vista del match contro i Gufi reali, il centrale del Cagliari è visto come uno dei titolari inamovibili del centrocampo a tre assieme e Verratti e Jorginho, a riprova della grande fiducia che il tecnico nutre sulle doti di questo giovane talento in maglia rossoblu.
BARELLA: IO COME NAINGGOLAN? BEL PARAGONE MA…
Ecco quindi che oggi, pochi giorni prima dell’esordio degli azzurri alle Qualificazioni agli Europei 2020, è stato Nicolò Barella a presentarsi ai microfoni della sala stampa di Coverciano per suonare la carica per questo banco di prova. Parlando di sé poi il giovane centrocampista ha stilato così il suo identikit: “Sono uno che dà tutto in campo: mi hanno messo addosso l’etichetta del cattivo per le tante ammonizioni, ma la verità è che impegnandomi sempre al massimo sono portato a commettere qualche fallo di troppo. Con il Cagliari sto giocando più avanti, faccio il trequartista e dovrei segnare qualche gol in più”. Di fronte a un personaggio tale è facile allora fare qualche confronto con altri nomi del campionato di Serie A come Radja Nianggolan, in maglia Inter: “Essere accostato a lui è un complimento, per me è uno dei tre centrocampisti più forti della Serie A”. Eppure anche nello spogliatoio azzurro non mancano i punti di riferimento come Verratti e Jorginho su cui Barella ha affermato: “Jorginho e Verratti sono grandi campioni, giocare con loro è solo un vantaggio. Io faccio più lavoro fra le linee e torno a dare una mano indietro, loro pensano più ad impostare. Jorginho ha la capacità di vedere trenta secondi prima la giocata da fare, Verratti è impressionante: non riesci mai a togliergli il pallone dai piedi, ha un’intelligenza di gioco incredibile”. Ampliando il discorso però tocca allo stesso centrocampista individuare i propri modelli di riferimento: “a livello internazionale il centrocampista che ammiro di più è Luka Modric, del Real”. In chiusura dell’intervento in sala stampa Barella fa però una piccola postilla necessaria, da grande cuore sardo: “è Riva il mito da inseguire, un punto di riferimento per tutti noi cagliaritani”.