Maria Esposito è una donna che non è scampata alla violenza di un uomo ma ad un altro tipo di violenza, forse ancora più grave, quella che vive qualunque genitore al quale viene strappata la vita del proprio figlio. Sarà lei la protagonista della nuova puntata di “Sopravvissute”, in onda nella seconda serata di oggi di Raitre. Maria è la mamma di Vincenzo Ruggiero, attivista gay ucciso a colpi di pistola il 7 luglio del 2017 ad Aversa (Caserta), fatto a pezzi e poi nascosto in un garage, non a caso ribattezzato “dell’orrore”. Vincenzo era un ragazzo di appena 25 anni, il quale viveva liberamente la sua omosessualità. Aveva conquistato la fascia di Mister Gay ed era commesso in un centro commerciale. Alla madre lo legava un rapporto molto forte e Maria aveva accettato senza alcun tipo di pregiudizio la sua sessualità. Nulla sembrava poter infrangere la loro serenità, se non un terribile delitto che spezzò per sempre la giovane vita di Vincenzo, ucciso in maniera brutale. Per quel delitto nel settembre del 2018 è stato condannato all’ergastolo Ciro Guarente, 36 anni, anche lui gay. Il movente della sua uccisione sarebbe da ricercare in una folle gelosia del Guarente.
MARIA ESPOSITO, L’OMICIDIO DEL FIGLIO VINCENZO RUGGIERO
Fu mosso da una cieca gelosia, al punto da uccidere in modo spietato Vincenzo Ruggiero. Eppure Ciro, per vendicarsi del rapporto di amicizia che era rimasto tra Vincenzo e la sua ex fidanzata, una transessuale, decise di compiere il più atroce dei delitti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo si presentò a casa di Ruggiero ad Aversa, lo uccise a colpi di pistola e poi fece il cadavere a pezzi. Cosparse dell’acido muriatico e cemento e nascose le parti in un autolavaggio del quartiere napoletano di Ponticelli. I resti – parte di essi – furono rinvenuti dai carabinieri ma qualche frammento osseo della testa e di un braccio non è mai stato ancora rinvenuto. Nonostante la condanna all’ergastolo, i familiari hanno commentato, come riporta Repubblica.it: “Condanna giusta, ma non riavremo mai il nostro Vincenzo”. Lo sa bene Maria Esposito, che a distanza di anni ancora non ha un corpo sul quale piangere. La donna ha chiesto a lungo, appellandosi sia ai social che alle trasmissioni tv, di poter riavere indietro i resti dell’amato figlio, al fine di ridargli almeno un po’ di dignità, ma ogni suo messaggio si è rivelato vano. Oggi però, vuole insegnare come sia possibile amare un figlio, in modo totale, indipendentemente dalle sue scelte di vita e dall’orientamento sessuale.
L’APPELLO DELLA MADRE MARIA ESPOSITO
Maria Esposito, a distanza di quasi un anno dall’omicidio del figlio Vincenzo Ruggiero, era intervenuta alla trasmissione Chi l’ha visto spiegando di non aver mai potuto dare l’estremo saluto al figlio, “visto che i funerali non si sono mai potuti celebrare”. Su Facebook aveva dichiarato di sentirsi una “mamma mutilata”. Nel giorno del 26esimo compleanno dell’amato figlio, lo scorso 11 maggio, scriveva sul social: “Un giorno che doveva essere di gioia ma per colpa di un mostro spietato e incivile, che non sa usare le parole ma i fatti, oggi non posso festeggiare il tuo compleanno insieme, con i tuoi fratelli, il tuo papà e i tuoi amici. Anche se non ci sei ogni anno che verrà ti augurerò sempre buon compleanno anche se tu festeggerai sempre i tuoi 25 anni con gli angeli e mi guarderai da lassù”. La donna ci aveva provato anche con una lettera alla Procura di Napoli Nord di restituire i resti di Vincenzo per dargli “una degna sepoltura e riposare in pace”.