Massimo Dapporto protagonista di una lunga intervista a I Lunatici, programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio e in onda su Rai Radio 2. L’attore ha parlato di due fiction cult di cui è stato protagonista: «In Amico Mio ero un medico ad inizio anni ’90. Facevamo degli ascolti tipo il Festival di Sanremo, abbiamo superato i 10 milioni di spettatori. La prima puntata di Un Prete Tra Noi, invece, ha fatto più di 9 milioni di spettatori. Nel periodo in cui interpretavo il dottor Magri mi è capitato di entrare in un ospedale romano per andare a trovare una mia amica e c’era una coppia di anziani che stava salendo le scale. Lui mi guardò e disse alla moglie: ‘Stiamo in buone mani’». Poi su Un prete tra noi: «Quando interpretavo il prete, invece, tre ragazze di Padova mi scrissero che avevano deciso di prendere i voti dopo aver visto la 3° puntata: si sono fatte suore insomma, non so se per colpa mia o merito mio. Perché queste serie si sono interrotte? Non so, succedono tante cose: il produttore ci ha lasciato ed è difficile prendere in mano il progetto di un altro, con la stessa forza. Poi ad esempio, per quanto riguarda il prete, in quel periodo stava uscendo Don Matteo e il pubblico ha dovuto scegliere in quale parrocchia stare, è difficile reggere due preti».
“FABRIZIO FRIZZI FACEVA DEL BENE AGLI ALTRI
Prossimamente Massimo Dapporto inizierà il doppiaggio di Toy Story 4, ma non ci sarà uno dei cardini del progetto cinematografico, ovvero Fabrizio Frizzi: «Purtroppo non c’è più Fabrizio, il suo ruolo lo farà un altro doppiatore. Mi dispiace molto, Frizzi lo conoscevo da quando era ragazzino. Era una persona gentile, un animo gentile, sempre pronto a sorridere. So anche che faceva del bene agli altri, senza pubblicizzarsi. Un grande», il suo dolore a I Lunatici. L’interprete, recentemente ospite a Vieni da me, ha poi raccontato: «Sono molto affezionato al film La Famiglia, di Scola. C’erano attori straordinari. Non pensavo di vincere il provino, ce la feci per un colpo di fortuna. Ho fatto la prima fiction televisiva su Falcone, con i fratelli Frassi. Lì non mi sono sottoposto a un provino, i fratelli Frassi sono talmente intelligenti che non mi chiesero di fare un provino. Oggi è diverso. Un po’ di tempo fa, avevo davanti un regista giovane, dopo una chiacchierata di alcuni minuti mi disse di fare il provino. Io gli risposi che non se ne era accorto, ma che era un quarto d’ora che il provino glielo stavo facendo io. Aggiunsi che non mi andava bene. Così ho preso e me ne sono andato. Non c’è più memoria oggi, un tempo era completamente diverso. Per questo certe volte penso di smettere, è tutto un po’ squalificante. A fare gli attori arrivano personaggi che non hanno studiato, che si improvvisano. Gente tipo i tronisti. Io li chiamo i cialtronisti».